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#NessunDorma Un fiume di modenesi in centro per la magia della notte bianca - LE VOSTRE FOTO -IL LIVEBLOG - VIDEO

di Arianna De Micheli
#NessunDorma Un fiume di modenesi in centro per la magia della notte bianca - LE VOSTRE FOTO -IL LIVEBLOG - VIDEO

Musica, arte, cultura e cibo hanno trasformato ogni angolo della città in un affascinante palcoscenico Dalla salita sulla torre campanaria, alle fiabe per bambini. Aspettando il concerto di mezzanotte

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In principio prevale il disappunto per non avere il dono dell'ubiquità. “Ovunque tu guardi, c'è qualcosa da vedere” recita il Talmud. Appunto. Inseguiamo nel loro sogno felliniano clown, maghi, trampolieri e famelici mangiafuoco nel vano tentativo di non perdere neppure una goccia di incanto della notte bianca.

In buona compagnia partiamo poi per l'antica Mutina romana, un viaggio nel passato il cui varco d'ingresso è l'attuale Novi Ark. Ma ecco che, una volta conquistata la vetta della Ghirlandina dopo aver scalato i suoi 200 gradini - «Bello papà! Da domani voglio abitare quassù. Però con l'ascensore» - tiriamo un sospiro di sollievo. E non solo perché abbiamo esaurito il fiato. Siamo felici di possedere almeno con lo sguardo ogni magnifico anfratto della città. E di condividerlo con decine e decine di persone spuntate come funghi dal sottobosco delle mestizie quotidiane.

“Ovunque tu sia questa notte, sei al posto giusto al momento giusto” ci diciamo. Poco importa se stai sperimentando un tardo aperitivo bio nel cortile del TeTe, Teatro Tempio, o se decidi di cenare in piedi, magari anche seduto a lume di candela, in piazzetta Selmi che, bandite le auto, è commovente nella sua bellezza. Oppure se ti ritrovi ostaggio di Jamal Ouassinì, cantastorie africano capace di ammaliare, complici le note dell'Orquesta Andalusì de Tanger, anche chi, ancora adolescente, approda forse per la prima volta al Lapidario Romano...

Arte, cultura, cibo, profumi, viaggi nel tempo che fu e che sarà… nulla fa difetto. Ma è la musica la regina incontrastata di questa notte di maggio ancora incerta tra la primavera e l'estate. Di ora in ora cresce l'aspettativa per l'evento clou nonché novità di “Nessun dorma 2014”. Ossia il gran finale firmato Giuliano Palma - già alle 11 del mattino al banco di prova sul palco allestito in piazza Grande ventiquattro ore prima - che allo scoccare della mezzanotte, archiviato lo ska giamaicano e forte di un rhythm and blues melodico, ma anche molto new soul, lascerà nel cuore dei modenesi e di chi ha macinato chilometri per goderselo gratis la sua inimitabile impronta vocale da esteta dandy. Nel frattempo, anche i più fedeli seguaci dell'ex voce dei Casino Royale si consolano con mutevoli suoni altrettanto degni di plauso.

Nulla infatti ha da invidiare a Palma “the King” (se non forse le dimensioni del palco) il musicista e artista di strada nostrano Riccardo Moretti, cacciatore di nuove sonorità migrato ormai diversi anni or sono nel lontano Sudafrica. Figliol prodigo che ad ogni ritorno all'ovile riesce sempre a sorprendere anche le orecchie più sgamate, Moretti con il suo Kelp Horn, strumento boscimane che vanta alcune analogie con il più conosciuto Didjeridoo, trasforma S. Eufemia in una scatola di sardine ove ci si muove a stento.

Sono passate da poco le dieci di sera e la notte è ancora bambina. E di bambini è satolla. Reduci entusiasti dalle esperienze bucoliche vissute all'Orto Botanico e rinvigoriti dai laboratori creativi targati Mo.Mo, i piccoli nottambuli, svegli come grilli, pretendono la canonica fiaba concilia sonno. Detto e fatto. Basta trascinare alla Biblioteca Delfini gli assai più provati genitori che nell'adattamento teatrale de “Il lupo e i sette capretti” dei fratelli Grimm vedono l'ultima occasione per bloccare i propri pargoli in modalità off. Mancato l'obiettivo, affidata la prole ai rassegnati papà, alcune giovani mamme, gambe in spalla, si precipitano all'ex Manifattura Tabacchi, risorta splendida a nuova vita e al suo debutto a “Nessun dorma”.

Qui l'Hip Hop parade ha raggiunto il proprio acme. Ma è solo grazie al telescopio che possiamo apprezzare davvero “il punto più alto”: il cielo.

Che questa notte si lascia guardare senza pudore da centinaia di occhi lucidi accampati ai Giardini Ducali. Ad una settimana dall'elezione del suo primo cittadino, vessata con scadenza quasi regolare da una natura matrigna e da un clima ribelle, depauperata delle sue piccole certezze (ad esempio, una serata consumata nei bar-gazebo lungo i viali, luoghi deputati alla movida estiva oggi inagibili per i noti motivi) mai come in queste ultime ore Modena è apparsa sicura di sé e presente a se stessa.

Tutto risolto? Magari bastasse una sola notte. Memori della lezione imparata da Rossella O'Hara ci penseremo, però domani. Dopotutto, domani è un altro giorno.

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