Gazzetta di Modena

Modena

«È stata una notte da città europea»

«È stata una notte da città europea»

«L’edizione più riuscita, strade affollatissime a tenere viva Modena ben oltre la mezzanotte. Un modello da coltivare»

19 maggio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





I numeri ufficiali saranno pronti nei prossimi giorni, ma non c’è bisogno di tanti calcoli per decretare il “Nessun Dorma 2014”, come l’edizione probabilmente più riuscita tra le Notti bianche sin qui realizzate. Ne è convinto Roberto Alperoli, assessore alla Cultura al passo d’addio che non può che ritenersi soddisfatto dell’ultimo evento che può ritenersi la sua ciliegina finale del suo mandato.,

«Faccio fatica a dire un numero, certo la percezione che avevamo un po’ tutti sabato sera è che sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo l'edizione che forse ha visto la maggiore presenza. - commenta - Il centro storico era veramente stracolmo, non si girava. Io che dovevo fare in fretta per cercare di presenziare a più eventi ho avuto più di una difficoltà a muovermi lungo via Emilia e le altre strade. Più volte ho dovuto optare per percorsi alternativi. L’impatto visivo ma soprattutto psicologico di questa situazione dal mio punto di vista è stato positivo».

Due gli aspetti che l’assessore in questa occasione tiene ad evidenziare: l’organizzazione e il ruolo crescente che i commercianti ed alcune vie in modo particolare hanno avuto.

«L'articolazione di questo evento è complessa, non è facile riuscire ad organizzare in modo ordinato il tutto. - spiega - Rispetto alle precedenti manifestazioni siamo riusciti a coinvolgere anche zone che in passato erano meno frequentate o un po’ più isolate. In secondo luogo un fattore molto positivo è che ci siano stati numerose strade e commercianti che a loro volta hanno pensato di organizzare iniziative e manifestazioni in tutta autonomiva, per vivere da protagonisti questa serata. E credo che a loro volta siano stati soddisfatti del risultato». Proseguendo con i bilanci, Alperoli si sofferma sul fattore “terapeutico” che serate come queste possano avere sulla collettività, sulla città. «Viviamo un momento in cui nel Paese sembra ci divertiamo a farci del male, sfiducia e rassegnazione sembrano in diretta competizione - spiega - Bene vedendo la quantità di ragazzi, giovani, ma anche coppie giovani con i loro figli, ma abbiamo fatto in modo che tutte le fasce di età si sentissero coinvolte. E così è stato: credo abbiamo avuto una bella indicazione per diventare una città davvero europea. Abbiamo vissuto una notte da città europea. Le città europee non chiudono a mezzanotte o alle 11, arrivano più in là anche alle 2. E devo dire che era veramente una meraviglia vedere la piazza così gremita nel cuore della notte per assistere al concerto di Palma». Insomma un succeso a tutto tondo, anche se i teatri ne hanno un po’ risentito. «Era inevitabile, il meteo invitava a stare all’aperto...».

Verrebbe da augurarsi che ce ne fosse uno a settimana di questi eventi.... « È inimmaginabile, vista la mole organizzativa, tuttavia ricordo che da giugno ad agosto la proposta del centro è molto ampia e occasioni di uscire e vivere la città non mancano. Anche in queste settimane con il programma delle piazze. Ecco: il mio auspicio sarebbe di fare un’altra notte bianca a fine estate. A inizio ottobre: una “notte della parola” dedicata al racconto, alla scrittura. Non ci sono riuscito, chissà chi verrà dopo di me non ce la faccia. E‘ il mio augurio».