Gazzetta di Modena

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Sanità , ecco le proposte dei candidati

di Alfonso Scibona
Sanità , ecco le proposte dei candidati

Barbieri, Caselli, Cerverizzo, Huller e Pistoni intervengono sui temi di oncologia, senologia e testamento biologico

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Tema importante, poco trattato, quello della sanità, per i candidati a sindaco di Sassuolo. Il nostro giornale ha posto loro tre domande specifiche sulle necessità in campo oncologico, su senologia e sul testamento biologico. Non ha voluto rispondere il candidato di “Conto anch'io a Sassuolo”, Ivano Piccinini.

Prima domanda. Che cosa pensate dell'idea dell'associazione “Per vincere domani”, che ha proposto di realizzare a costo zero per Asl ed ospedale un “Hospice” utilizzando il quarto piano della palazzina ambulatori, a fianco del Day hospital oncologico, da lei stessa realizzato e cofinanziato?

Barbieri: «L'idea di realizzare un Hospice è sicuramente da sostenere, da incentivare e da implementare in modo da creare uno struttura che possa venire in aiuto alle famiglie e alle persone che sono in grossa difficoltà a gestire i malati nella fase terminale della vita. Sicuramente non basta uno spazio disponibile, ma sono necessarie risorse umane multidisciplinari (medici infermieri psicologi) che vanno formate. Sul costo zero mi pare che non si possa non essere d'accordo: è la gestione che costerà e qui certamente sarà un 'altra musica».

Caselli: «Ritengo che la proposta sia pienamente condivisibile. La realizzazione di un hospice per malati terminali a Sassuolo aggiungerebbe un elemento di eccellenza nella già ricca rete di servizi sanitari ed assistenza non solo ai malati ma anche alle loro famiglie, ambito nel quale l'associazione “Per Vincere domani” svolge da anni un servizio straordinario, apprezzato e sostenuto dall'intera collettività. Siamo sicuri che la comunità sassolese, non farebbe mancare il proprio sostegno a questo nuovo ed necessario progetto, che va prima di tutto nella direzione della civiltà e del rispetto della persona».

Cerverizzo: «Mi chiedo come mai non sia già previsto avere spazi decorosi per il malato e la sua famiglia, concedere dignità ai pazienti, tutti uguali nel dolore e nella speranza, 24 ore su 24, nell'ospedale della nostra città, struttura nata ricca di competenze, eccellenze, apparecchiature diagnostiche avanzate senza superare la visione di una camera a due letti, separata da una tenda, che mai avrebbe e avrà la possibilità di separare due storie, due dolori, due tragedie che si vivono a diretto contatto, l'una dall'altra. Ritengo l’iniziativa non solo fattibile ma da sostenere velocemente, superando qualsiasi problema economico da parte dell’Asl».

Huller: «Il ricordo di Cicci Rovatti e le previsioni degli organi scientifici che ci informano come l'incidenza di malattie oncologiche sia destinata a crescere, ci spingono a desiderare che il progetto si evolva. Siamo favorevoli affinché sia dotato di nuovi spazi, anche se attualmente sono occupati da anziani di Casa Serena perché la struttura è in restauro. Una volta ultimati i lavori, questi dovranno tornare in essa liberando gli ambienti».

Pistoni: «Sono impegnato da anni in prima linea, anche quando era difficile farsi ascoltare, per la realizzazione di un hospice nel nostro distretto sanitario. Come Comuni abbiamo elaborato l'ipotesi di un nuovo edificio in un sito di Castelvetro. Ora si aggiunge questa interessante proposta. Io ribadisco con forza il mio impegno sia per l’Hospice che per il centro “Dopo di noi”. Sul come e sul dove,  massima disponibilità al confronto».

Questione “Senologia”: siete disponibili a chiedere l'accesso agli atti per leggere il vero contenuto della delibera dell'Asl?

Barbieri: «Più che accedere agli atti, che mi sembra che un atto dovuto, era necessario e si poteva farlo prima. E visto che non si tornerà indietro ora mi preoccuperei che alle persone che hanno bisogno di questi interventi siano garantite la massime efficienze e professionalità e il massimo comfort sanitario. Dobbiamo invece tenere e sponsorizzare sul territorio lo screening per tutte le patologie oncologiche».

Caselli: «Siamo disposti a farlo e stiamo predisponendo l’atto. Le ragioni che hanno portato la giunta regionale dell'Emilia Romagna a ordinare il trasferimento della chirurgia senologica dell'ospedale di Sassuolo al Policlinico di Modena, senza interpellare preventivamente gli enti locali e la conferenza sanitaria provinciale, sono purtroppo chiare e note, anche se non condivisibili né nel merito né nel metodo. Esse fanno riferimento a discutibili statistiche e numeri frutto di studi condotti su scala internazionale; studi che suggeriscono di concentrare in centri unici tutti gli interventi chirurgici ed i percorsi terapeutici conseguenti, gestiti fino ad ora in centri come Sassuolo che, nonostante l'alto livello qualitativo delle prestazioni offerte, non garantirebbero un numero di interventi superiore ai 150 all'anno. Scelta che, anche alla luce dei dati sugli interventi eseguiti a Sassuolo, rimane per noi sbagliata nel merito e anche e soprattutto nel metodo irrispettoso degli enti locali e di migliaia di cittadini».

Cerverizzo: «Non mi spaventa certo una richiesta di atti, legittima, che comunque a mio avviso dovrebbero già essere resi pubblici e trasparenti in virtù anche del mandato, ricevuto dal sindaco con un ordine del giorno approvato da tutti i partiti e da me criticato come, e i fatti mi danno ragione, una perdita di tempo per non dire un’elusione dalle responsabilità».

Huller: «Siamo contrari alla delocalizzazione di servizi utili per la cittadinanza, faremo qualsiasi cosa sia possibile per ottenere la massima trasparenza e chiarezza in tutte le procedure avvenute. Vogliamo sapere chi ha autorizzato e quali siano le vere ragioni di un tale trasferimento, se motivato realmente per questioni di risparmio delle risorse oppure per altri fini speculativi».

Pistoni: «La trasparenza e l’informazione ai cittadini devono essere garantite per cui siamo d’accordo di chiedere l’accesso agli atti. Al primo posto per noi ci sono la salute e la sicurezza dei cittadini e quella vogliamo garantire».

Cosa pensate del testamento biologico: siete disposti, se eletti, ad introdurlo come è stato fatto già in altri Comuni del distretto?

Barbieri: «Il testamento biologico inteso come registrazione , in condizioni di piena coscienza, della volontà di una persona in merito alle terapie che intende o non intende accettare evitando inutili accanimenti terapeutici, possa essere accettato, avendo sempre presente che è uno strumento di vita. Non ci sono pertanto particolari ostacoli ad introdurlo anche nel nostro Comune dopo un importante confronto e campagna informativa dei cittadini per evitare deviazioni e interpretazioni deviate dal percorso originale».

Caselli: «Il tema è delicato e comunque merita rispetto, comunque la si pensi. In coerenza con il voto contrario già espresso dalla maggioranza in consiglio comunale, non sarebbe nostra intenzione, in caso di rielezione, introdurre in Municipio il registro comunale per la dichiarazione sulle volontà del fine vita. Tali registri, che sono già stati giudicati illegittimi da una circolare di tre ministeri, sono il frutto di una deriva ideologica tesa all'introduzione, per via surrettizia, attraverso i municipi, dell'eutanasia. Gli strumenti giuridici per disciplinare questa materia esistono, ma il registro comunale è inutile e illegittimo».

Cerverizzo: «Nel 2010, assieme a tanti altri, fui tra i promotori. Qui vale la stessa motivazione che mi vede favorevole all’Hospice, il diritto della persona e il dovere del pubblico a sostenere la libertà individuale di scelta, in certi e precisi momenti, sul come vivere o morire. Se eletta, ai cittadini sassolesi che ne faranno richiesta sarà data sicuramente questa possibilità».

Huller: «Il M5S non si è ancora espresso a livello nazionale, si tratta di una questione etica che richiede una valutazione ampia e un sondaggio popolare. Il M5S di Sassuolo però si è già attivato da mesi nella raccolta di firme per la sua approvazione, coordinandosi con altri gruppi di tutta la provincia».

Pistoni: «Sono favorevole a tutte le misure che tutelano la piena dignità delle persone anche nella fase terminale della vita. Non sono contrario alla scelta di altri Comuni del distretto dove è stato istituito un registro nel quale, chi vuole, può depositare gli atti scritti per indicare in anticipo i trattamenti medici che intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale o fisica».