Gazzetta di Modena

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Ateneo e politica, i retroscena mai detti

di Stefano Luppi
Ateneo e politica, i retroscena mai detti

L’ex rettore Giancarlo Pellacani racconta in un libro gli sprechi per Reggio e le manovre per isolarlo in consiglio comunale

20 maggio 2014
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Alla fine l'ex rettore e consigliere comunale Pdl Gian Carlo Pellacani si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Quello che ha da dire lo si potrà ascoltare di persona oggi pomeriggio al centro culturale Alberione (Via 3 Febbraio) quando presenterà il suo libro “Soluzioni ideali. 50 anni di libero pensiero e qualche impresa memorabile condotta in ambiente ostile” ( Artestampa, 12 euro).

Pellacani racconta, in modo discorsivo, la sua lunga avventura come vertice dell'Università (1999-2008) e poi gli ultimi cinque anni trascorsi in consiglio comunale. Le vicende più gustose che Pellacani racconta riguardano in particolare un attacco politico contro l'ex responsabile provinciale di Forza Italia Isabella Bertolini, accusata di non avere versato un soldo al momento della candidatura a sindaco di Pellacani nel 2009. Gustosi anche i particolari riguardo alla sua insperata vittoria, nel 1999, con la conquista del Rettorato dell'università strappata, secondo l'autore ad anni di dominio della sinistra.

Bertolini? Rema contro. Secondo Pellacani nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni amministrative del 2009 andò così. «Qualche giorno prima della scadenza della presentazione delle liste, a poco più di un mese dalle votazioni, sul PdL modenese si abbattè improvvisa la bufera. Per decisione romana fu nominato, come fulmine a ciel sereno, responsabile del PdL modenese, forse il titolo giusto sarebbe segretario provinciale, l’onorevole Isabella Bertolini, fino a quel momento in sordina, che era apparsa perplessa sulla mia candidatura. Un tempismo da parte di Roma incomprensibile sotto tutti i punti di vista. Se inizialmente la mia candidatura aveva goduto del pieno sostegno ed entusiasmo da parte del PdL, da quel momento il supporto venne filtrato, diluito e sfumato. Mi ritrovai abbandonato prima di quanto avesse previsto il segretario provinciale del PD a giochi elettorali non ancora conclusi (nel libro Pellacani racconta che il segretario Pd Stefano Bonaccini lo aveva messo in guardia, ndr). Compresi immediatamente di essere stato cacciato in una buca senza uscita. Nessun affiancamento, nessuna collaborazione, nessun aiuto».

Le elezioni del 2009. «A notte fonda fu annunciata la riconferma a sindaco di Giorgio Pighi, che aveva evitato il ballottaggio per soli 103 voti. Aveva raggiunto la percentuale del 50,1% con circa 52.000 voti. Una debàcle». Segue il racconto di “sbianchettamenti” in un seggio e del successivo ricorso al Tar poi annullato per vizio di forma.

Accademia militare. Pellacani racconta della difficoltà nel definire i rapporti fra le scuole militari di Modena e Torino e i due atenei coinvolti nel nuovo ciclo formativo dell'Accademila, il Politecnico di Torino e la nostra università. «Non fu certo un lavoro semplice» commenta l'ex rettore.

Contrario a Reggio. «Ho perseverato nelle azioni di lesa maestà accademica e politica modenese-reggiana, ad esempio, opponendomi nel 1998, unico in Senato Accademico, all'attivazione della sede universitaria di Reggio. Lo consideravo uno spreco di risorse, già scarse fin da quei tempi, in una Regione ad altissima densità universitaria». Il lavoro di Pellacani poi si sviluppò in un'ampia crescita dell'offerta didattica dell'ateneo.