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«Il caporeparto ci maltratta»: è sciopero

«Il caporeparto ci maltratta»: è sciopero

«Insulti a tutti, offese anche razziste: lo avevano allontanato ma è tornato». La protesta davanti al capannone di Modena

20 maggio 2014
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Una cinquantina di facchini, italiani e anche molti stranieri, con le braccia incrociate ieri tutto il giorno per rispondere agli atteggiamenti di maltrattamento – così li definiscono – del capo reparto. È successo ieri, di operai soci-lavoratori della Carpigiana Service, cooperativa di logistica di Carpi. L'iniziativa di lotta è stata organizzata dai Cobas presenti all'interno della cooperativa e si tratta della seconda giornata di sciopero in un mese.

«Già un mese fa – spiega Egidio Finessi, delegato sindacale dei Cobas, fuori dai cancelli aziendali durante la protesta – avevamo scioperato chiedendo l'allontanamento del capo reparto, M.A., che da anni ripete atteggiamenti di maltrattamento verso noi lavoratori».

M.A., contrariamente alle voci circolate ieri, è socio-lavoratore della Carpigiana Service di Carpi, la quale da anni è fornitrice del gruppo Cbm di Modena, leader mondiale nella produzione di sistemi di collegamento e movimentazione di attrezzature da lavoro. Gli operai di Carpigiana Service lavorano in via Gazzotti, in un capannone adiacente a quelli della Cbm. I lavoratori in sciopero accusano il caporeparto sostenendo che da più di sette anni maltratterebbe gli operai del reparto montaggio. Erroneamente ieri circolavano voci di atteggiamenti razzisti soltanto ai danni della manodopera di operai stranieri. Ma in realtà l'atteggiamento sarebbe generalizzato. «Tanto verso gli stranieri – prosegue Finessi – quanto gli italiani. Noi siamo pagati a pezzi prodotti, non a ore. E così ci maltratta, insultandoci, prendendoci a parolacce. Ovviamente quando si tratta di colleghi stranieri volano anche epiteti razzisti come “torna al tuo paese” o “sporco negro”».

Un mese fa, alla prima iniziativa di sciopero, M.A. fu allontanato, formalmente mandato in ferie. Per poi ritornare in azienda proprio ieri mattina. Immediata la reazione degli operai del reparto (in totale l'azienda occupa più di cento lavoratori), che immediatamente hanno deciso di scioperare. «Non diciamo che debba essere licenziato – aggiunge Finessi – ma che venga spostato in un altro reparto. Sono anni che sopportiamo, non ne possiamo più. Abbiamo già denunciato i fatti con raccomandata alla Carpigiana Service, ora non escludiamo una denuncia di natura penale».

La Carpigiana Service, che abbiamo provato a contattare telefonicamente, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Mentre la Cbm ha precisato, tramite il responsabile del personale Claudio Castelfranco, che «la Carpigiana Service è solo una nostra fornitrice. Abbiamo notato che nel capannone in cui lavorano era in atto una protesta ma tutto ciò avviene all'interno della cooperativa».