Gazzetta di Modena

È un vero e proprio amarcord, un tuffo nel bel tempo che fu, leggere l'annuncio ufficiale che il Comune fece il 19 febbraio 2009 sul nuovo look del parco delle Mura. Un periodo, si potrebbe pensare, in cui il clima era ben diverso da oggi...

Eravamo negli ultimi mesi della prima giunta Pighi e, vista la chiarezza del comunicato stampa, chi avrebbe mai immaginato che a cinque anni di distanza si sarebbe giunti a scheletri in cemento armato sequestrati dalla Procura?

“Nuovo look e nuova vita per il parco delle Mura” annunciava il Comune spiegando che erano state “approvate le linee guida per la riqualificazione urbanistica e per la valorizzazione commerciale. Tra fine 2009 e inizio 2010 è previsto l'inizio dei lavori. Nuovi alberi, pavimentazione in pietra e chioschi modulari. Il progetto darà ordine al Parco delle Mura e lo renderà un punto di riferimento per il tempo libero”.

Insomma un paradiso con attenzione più agli aspetti commerciali che a quelli storici e identitari del parco tutelato nel 2005 dal Ministero per i beni culturali. “Cuore del progetto - si legge nella vecchia nota ufficiale - è la riorganizzazione commerciale e localizzativa di 12 chioschi (gli attuali dieci più due di nuovo inserimento)... Ai gestori saranno messi a disposizione spazi chiusi per l'utilizzo anche nella stagione invernale con un conseguente parziale ridimensionamento dei dehors attuali". I chioschi potevano essere ampi dai 30 ai 210 metri quadrati, mentre si annunciavano aree gioco per i bambini ogni 300-400 metri. Ma purtroppo la triste realtà spesso si nasconde dietro l'angolo... (s.l.)