Gazzetta di Modena

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Autovelox, dubbi sulla legittimità Migliaia di multe sono in bilico - VIDEO

di Stefano Totaro
Autovelox, dubbi sulla legittimità Migliaia di multe sono in bilico - VIDEO

La Prefettura valuta: sentiti per una “ricognizione” responsabili di Stradale, Comune e Municipale Se non ci fossero più i presupposti legali, l’autorizzazione per via Contrada verrebbe revocata

20 maggio 2014
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La prefettura vuole vederci chiaro sull’autovelox di via Contrada, sul cecchino che ha colpito oltre 14mila automobilisti. L’autorizzazione, rilasciata proprio da viale Martiri, traballa sotto gli attacchi che da qualche tempo vengono sferrati da più parti, ultimo quello del Codacons che spiega perché quell’autovelox sia illegittimo chiedendone pertanto la rimozione. L’autorizzazione traballa e ancor più finisce al centro di una opportuna verifica: la stessa Prefettura sta valutando se ancora permangano, sussistano, siano ancora validi i presupposti che hanno consentito il rilascio della stessa. Se sì, lunga vita all’autovelox di via Contrada. In caso contrario salta tutto. Anche l’incasso del Comune, sul quale ancora non ha messo mano, probabilmente per fattori legati a tempi “tecnologici-diplomatici”.

Non si tratta di un intervento mirato esclusivamente nei confronti dell’apparecchiatura collocata in via Contrada, ma anche, ci tengono a precisare in prefettura, verso le altre installazioni presenti sul territorio

In sostanza si tratta di una revisione, o meglio di una “ricognizione”, come viene definita in viale Martiri, per vedere se esistano o no i presupposti di legittimità sull’installazione e la collocazione.

Il nulla osta prefettizio venne rilasciato qualche anno fa: ora si tratta di guardare, di verificare se ci sono state modifiche strutturali, come, per fare qualche semplice esempio, sia cambiata la strada, in quale contesto sia collocata, se abbia o meno mantenuto le stesse caratteristiche tali da prevedere l’opportunità o meno dell’apparecchiatura. Una verifica, una ricognizione che passa dall’ascolto di tecnici, di staff di “bene informati” sullo specifico tratto e sulle sue caratteristiche: tecnici della Stradale, tecnici comunali, polizia municipale a cominciare dallo stesso comandante Chiari.

Intanto, come detto, Codacons all’attacco. Così il presidente Galli: «Fondamentale è chiarire se la via Contrada è una “strada extraurbana secondaria”come ampiamente dichiarato dai tecnici del Comune di Modena nei giorni scorsi, oppure no. Secondo il Codice della Strada (art. 142 comma 1) nelle strade extraurbane secondarie la velocità massima è fissata a 90 km/h. Ed è su questo tipo di strade (oltre a quelle urbane di scorrimento ) che, se il Prefetto lo autorizza con apposito decreto dopo una preventiva valutazione, può essere installato un autovelox a postazione fissa senza la presenza dell'operatore di polizia come indicato dal Ministero dell'Interno. Sempre sul tema “strada extraurbana secondaria” l'art. 2 comma 1 del Codice della Strada la definisce come una strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine, mentre la strada “urbana di scorrimento” viene definita come strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia…».

«Nel caso di specie è innegabile come strada Contrada possa essere considerata, con certezza, “strada extraurbana secondaria” sulla quale poter installare, previa autorizzazione del Prefetto, un autovelox a postazione fissa, senza la presenza degli operatori di polizia, se non vi fosse una irregolarità: il limite di velocità massima, lì fissato è di 50 e non di 90 come recita il Codice. Dunque o si eleva il limite di velocità ai 90, e da quel momento tutto diventa rispettoso delle norme in quanto la Contrada torna ad essere una strada extraurbana secondaria, o l'utilizzo di quello strumento è illegittimo e deve essere rimosso. A quel punto se lo spirito di tutela della sicurezza volesse prevalere sul “fare cassa”, si potrebbe fare uso di un autovelox non fisso con operatori».

«Per quanto riguarda le migliaia di verbali "fermi" in attesa di essere notificati ad elezioni avvenute - conclude il presidente del Condacons modenese Fabio Galli - , il Comune dovrebbe ricordarsi la debacle che subì a causa di un uso non legittimo dei photored. Anche allora il Comune sosteneva di avere ragione salvo essere smentito dal Ministero dell'Interno che inviò una circolare al Prefetto di allora comunicandogli che i ricorsi che lì pendevano potevano essere accolti ».