Gazzetta di Modena

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Arsenale e trappole in casa Un bracconiere in manette

Arsenale e trappole in casa Un bracconiere in manette

Serramazzoni. Sequestrati fucili, pistole con matricola abrasa e migliaia di colpi Nel frigo la polizia provinciale e i carabinieri trovano carne di animali selvatici

21 maggio 2014
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SERRAMAZZONI. Una operazione congiunta della Polizia Provinciale e dei carabinieri ha condotto all'arresto di un conosciuto 58enne di Riccò, sospettato di bracconaggio e trovato in possesso di un impressionante quantitativo di armi, alcune delle quali clandestine.

L'operazione, secondo quanto è trapelato ieri in Provincia, è scattata lunedì, al termine di una lunga serie di accertamenti e appostamenti. Ad insospettire la polizia provinciale una serie di trappole che Claudio R., metalmeccanico già arrestato in passato dal Nucleo Operativo dei carabinieri sempre per l'illegittimo possesso di armi, teneva davanti a casa. L'uomo abita a Riccò, nell'ormai famoso Villaggio del Sorriso, famoso perché costruito secondo lo stile serramazzonese al centro di tante inchieste su una frana quiescente. Siamo in via Torrente Tiepido, in posizione panoramica. Ed è lì che qualcuno deve avere notato quelle gabbie, trappole per la cattura di animali selvatici, segnalando la questione alla Polizia provinciale.

Per poter comprendere meglio la rilevanza della situazione, la Provincia si è così rivolta alla Procura, che ha aperto un'inchiesta e che nei giorni scorsi ha disposto una perquisizione. Con la polizia provinciale sono entrati in azione i carabinieri di Serra e la sorpresa è stata di quelle speciali. Non solo infatti le trappole si sono rivelate tali, ma nei frigo che teneva in casa l'uomo aveva accatastato carne di vari animali selvatico, inclusi caprioli, cinghiali… Il sospetto che si trattasse del bottino di caccia illegale è al centro degli sviluppi dell’indagine. Anche perché nella stessa casa è poco alla volta venuto alla luce un vero e proprio arsenale. Si parla infatti di una decina di fucili di vario calibro, molti dotati del silenziatore utilizzato dai cacciatori di frodo, e tutti dotati dei “mirini” anche per la visione notturna dei bersagli. In Provincia ieri non confermavano, in attesa dell’interrogatorio per la convalida dell’arresto davanti al Gip, ma risulta che nella perquisizione i carabinieri abbiano anche scoperto un fucile costruito artigianalmente, detenuto anche questo, manco a dirlo, illegalmente. E poi le pistole, due o tre di calibro diverso, addirittura con matricola abrasa, come usa nella criminalità più preoccupante. Tanto è bastato per far scattare le manette e c'è chi racconta che i carabinieri di Serra se ne siano andati dall’abitazione con un borsone di munizioni di vario calibro, per tutto l'arsenale. Migliaia di munizioni. Tutto materiale che è stato sequestrato e che giocoforza andrà analizzato dagli esperti di balistica dell'Arma e dai Ris, per cercare di capirne la provenienza e in che circostanze, soprattutto le pistole, siano state eventualmente utilizzate. Ieri a Riccò c'era già chi sapeva e commentava, ma nessuno poteva immaginare un simile esito.