Gazzetta di Modena

Modena

Chioschi, in arrivo la soluzione temporanea

Il Comune avrebbe pronto il piano per permettere aperture alternative sui viali e in altre zone

21 maggio 2014
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Potrebbero essere ore decisive, quelle tra oggi e domani per arrivare a una soluzione temporanea per le attività bloccate dall’inchiesta sui chioschi in via di costruzione nel Parco delle Rimembranze. Come noto i gestori chiedevano di poter aprire le strutture esistenti e non bloccate nel aprco e chi non le ha di avere la possibilità di aprire in altre zone della città. La soluzione si sarebbe trovata e Lido Park e Paseo, non sequestrati, potrtebbero essere le attività che avranno il compito di ravvivare in parte il parco in estate.

Intanto l'ambientalista Gaetano Galli interviene riguardo a quanto detto sulla Gazzetta ieri dall'architetto Paolo Castelnovi , docente a contratto del Politecnico di Torino che anni fa il Comune chiamò a progettare gli ormai famigerati chioschi. Il professionista ricordava che lui aveva progettato i chioschi in ferro e legno, ma poi l'antisismica aveva imposto l'obbligo del cemento. Castelnovi insisteva anche con l'attribuzione di parco delle Mura invece della Rimembranza. Tutte questioni che Galli contesta con durezza. «Il terremoto non ha proprio nulla a che vedere con le scelte fatte - attacca Galli - perché la normativa non impone a nessun progettista di edificare platee in cemento armato con pilastri come quelle concepite da Castelnovi. Forse lui non sa che il “Chiosco” N. 1 , “Bobotti ,” è stato edificato con strutture in elevazione leggere in acciaio tubolare , secondo le nuove norme antisismiche, ma purtroppo si è reso obbligatorio un rivestimento con lamiera, intonaco e materiale lapideo, per adeguarsi proprio al suo modello di modulo tipo. In questo modo i pilastri sono visivamente massicci e impattanti. La concezione progettuale dei chioschi è totalmente inidonea ad inserirsi in un ambito di parco, per lo più storico. Il progettista nel 2007 ha firmato un progetto di riqualificazione urbanistica e valorizzazione commerciale, mentre sarebbe stata suo preciso dovere informare l'amministrazione che quanto richiesto era in contrasto con il vincolo di inedificabilità che grava sul parco. Non male per un incarico professionale costato ai modenesi in totale 30mila euro". Galli interviene anche sulla denominazione del parco: "Il parco della Rimembranza è stato così definito con l'inaugurazione del 24 maggio 1923, bastava che l'architetto si documentasse presso l’Archivio storico comunale».