Gazzetta di Modena

Modena

Dispersione scolastica, cifre e proposte

Genitori e insegnanti discutono sull’abbandono degli studenti alle superiori: 2 mila bocciati all’anno

21 maggio 2014
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Tante voci, esperienze umane e professionali, decine di esempi di vita quotidiana. Sono stati questi gli elementi che hanno garantito la riuscita del convegno di sabato sulla dispersione scolastica nelle scuole superiori modenesi.

Al centro delle analisi l’addio di quel terzo di studenti modenesi che ogni anno, nel passaggio dalle medie alle scuole superiori, si ferma davanti ai voti fallimentari, Nella nostra provincia il 96% dei ragazzi in età scolare finisce le elementari e le medie con punteggi mediamente alti. All’esame di terza media il 2% circa viene bocciato mentre la metà dei promessi riporta punteggi tra l’8 e il 10; il 25% riporta una media del 7. Infine solo un terzo, per l’esattezza il 36,3% , ha riportato la sufficienza che, tendenzialmente, non si nega a nessuno studente con un minimo di conoscenze e buona volontà nelle prime otto classi.

I numeri su cui hanno discusso docenti e genitori sono stati rilevati dalla Provincia.

Le dolenti note iniziano quando si passa alle superiori quando gli studenti vengono valutati con criteri diversi, ovvero le capacità di apprendimento e il rendimento. In una parola il merito sulle singole materie. Ovvio che chi non ce la fa da solo e non ha una famiglia dietro in grado di assisterlo negli studi, anche psicologicamente nei momenti più duri, sia portato a vedere la scuola come un tormento, una perdita di tempo da evitare.

«Rispetto a vent’anni fa - è stato osservato durante i lavori del dibattito a cui hanno partecipato un centinaio di persone - oggi quello che manca di più è la consapevolezza del sacrificio che viene trasmessa innazitutto dalla famglia. Oggi ci sono madri e padri separati, ragazzini allevati dai nonni, con una presenza eccessiva di tv e computer, abituati a fare l’indispensabile a scuola sin dai primi anni e che si trovano a far scena muta alle interrogazioni. O a consegnare i compiti in bianco». Dal fallimento al rifiuto il passo è breve e l’abbandono è la scorciatoia. Va bene che da qualche anno, con l’innalzamento dell’età della scuola dell’obbligo, vanno a scuola anche giovanissimi che in altri tempi non avrebbero mai continuato. Ma l’alternativa qual’è? La strada o la sala giochi. Se si presta fede ai dati del Ministero del Lavoro a Modena i giovani senza occupazione nè studio sono 16.200. Quanti tra loro sono tra i 1.453 alunni bocciati a giugno o i 1.964 rimandati a settembre che nel 2010 sono usciti dalle superiori? Come recuperare quel 49% di studenti che ogni anno finisce la scuola senza la promozione? (s.c.)