Gazzetta di Modena

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La Bassa in lacrime ricordando il sisma

La Bassa in lacrime ricordando il sisma

A due anni dal treremoto a Finale e San Felice commoventi fiaccolate lungo le vie dei paesi ancora segnati dal sisma. A Mirandola notte di emozione con le immagini di “Tellurica”

21 maggio 2014
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Notte di emozioni, lacrime e speranze in tanti paesi della Bassa terremotata.

Fiaccole accese a Finale, San Felice e Nonantola, proiezione di un documentario a Mirandola e dello spettacolo teatrale “Magnitudo Emilia” a Bomporto.

A Finale oltre 300 persone hanno sfilato per le vie del centro, sfiorando i monumenti semi-distrutti, che ancora portano evidenti i segni delle scosse del 20 maggio.

Un lungo corteo è partito da piazza Verdi, ha costeggiato il Duomo incatenato, la torre dell’Orologio di cui resta solo un moncone e poi ancora il Castello rimasto senza due torri e l’ospedale in buona parte ancora chiuso.

Ma tra la polvere e della disperazione sta germogliando un fiore di speranza, che fa rima con ricostruzione del municipio. Il Fondo Ambientale Italiano, in una serata piuttosto partecipata, ha infatti presentato, proprio sotto il palazzo comunale ancora transennato, il progetto di ristrutturazione della facciata, il primo passo verso la sistemazione dell’immenso complesso che ingloberà anche Casa Galei e palazzo Bortolazzi. Si tornerà al colore originario, tornerà la torretta crollata e la statua di San Zenone continuerà a dominare la piazza. Serviranno quasi dieci milioni di euro per l’intervento complessivo: finora ce ne sono poco meno di due milioni a disposizione, ma è già un inizio.

Momento molto toccante anche a San Felice quando, dopo la celebrazione in chiesa, ci si è spostati lungo le vie del paese. E non è mancata qualche lacrima tra le centinaia di persone che non sono mancate all’appuntamento.

Commozione anche a Mirandola. Oltre 1500 persone si sono ritrovate in piazza Costituente per assistere al film in dieci episodi girati da altrettanti registi (il film sarà anche venduto in tutta Italia in dvd grazie alla distribuzione di Cecchi Gori Group, parte del ricavato andrà in beneficenza): venti occhi diversi che hanno rivisto il terremoto e i Mirandolesi che si sono rivisti come protagonisti di quei tragici eventi che ancora oggi segnano il destino di una comunità fiera e orgogliosa che ha saputo rialzarsi, non senza quell’umana difficoltà che ancora oggi emoziona.

Francesco Dondi

Sergio Piccinini