Gazzetta di Modena

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Moda e abbigliamento, perse 34 imprese

Moda e abbigliamento, perse 34 imprese

Confesercenti denuncia il pessimo avvio del 2014 per le pmi del settore: è il dato peggiore in regione

21 maggio 2014
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La difficile situazione economica e il cambio di abitudini di consumo incidono sulla vendita al dettaglio nel settore moda - abbigliamento e il territorio modenese fa registrare un primato negativo. Il saldo tra le nuove imprese iscritte e le attività cessate nel primo bimestre dell'anno ha infatti registrato il dato peggiore in regione: 34 le imprese perdute.

È Fismo - Confesercenti Modena a rilevarlo, l'organizzazione sindacale che rappresenta le piccole e medie aziende che si occupano della distribuzione al dettaglio di articoli di abbigliamento, tessile, calzature, pelletteria e accessori moda. «La difficile situazione economica, le abitudini cambiate, il proliferare di outlet, incidono pesantemente sul settore - evidenzia l'associazione - ma pure catastrofi naturali e bizzarrie del clima, cui la nostra provincia è stata soggetta».

Il dato modenese, che supera anche quello di Bologna, si inserisce nell’ambito dell’andamento negativo nazionale del settore. Nel primo bimestre 2014 si contavano 131.682 imprese nel comparto tessile, dell'abbigliamento e delle calzature, contro le 158 mila del 2011, con una riduzione quasi del 17%. Da gennaio 2013 ad oggi le cessazioni sono state 14 mila e 500, più di 34 al giorno.

I dati sui consumi delle famiglie italiane, infatti indicano che negli ultimi 2 anni c'è stato un vero tracollo, pari al 15% in meno; il totale dei consumi è diminuito nello stesso periodo di 6,6 punti percentuali. Da prima della crisi ad oggi ciascun italiano ha ridotto la propria spesa in abbigliamento e calzature di circa 150 euro.

Relativamente all'Emilia Romagna, nel primo bimestre 2014, le imprese registrate sono in totale 8.437; 46 le nuove aperture e 223 le chiusure, per un saldo di -177 attività, con una variazione percentuale delle imprese registrate tra dicembre 2013 e febbraio 2014 del -1,7% e febbraio 2013 e 2014 di - 2,5%.

Quanto a Modena e al suo territorio, il saldo risulta essere il peggiore in regione. A fronte di 9 nuove aziende del settore sono 43 le cessate nei primi due mesi dell'anno con un saldo negativo di meno 34 attività. Dietro, il capoluogo Bologna, Rimini e tutte le altre realtà emiliano romagnole.

«Il settore dell'abbigliamento nella nostra provincia sconta la crisi - spiega Fismo Modena - Le abitudini dei modenesi in fatto di consumi paiono essere cambiate profondamente. L'abbigliamento non è più tra le priorità d'acquisto ed anche il modo di acquistare si è modificato con l'affermarsi dell'e-commerce, dei siti specializzati ed il proliferare degli outlet. Il settore ha bisogno di sostegno adeguato, a partire dalle normative che dovrebbero regolamentarlo per evitare forme di concorrenza a tutti gli effetti sleale, come pure la necessità di rivedere le politiche fiscali e del lavoro».