Gazzetta di Modena

Modena

Ragazzi al volante, vademecum anti-rischi

di Gabriele Farina
Ragazzi al volante, vademecum anti-rischi

A Marzaglia primi corsi riservati agli studenti sugli effetti di alcol e droghe quando si è alla guida

21 maggio 2014
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Una scuola guida contro droga e alcol. È l’esperimento avviato all’autodromo di Modena, cui hanno partecipato venti stu- denti di una terza del centro di formazione professionale Città dei Ragazzi: dalla teoria alla pratica. IL SERT INSEGNA - «Gli incidenti correlati all’alcol sono la prima causa di morte in provincia sot- to i quarant’anni». Il dottor Claudio Ferretti, direttore del Sert, ha accolto i giovani all’ini- zio, dopo un primo test sul te- ma. Il medico ha illustrato gli effetti dell’alcol al volante: ri- flessi lenti, minor capacità di fronteggiare gli ostacoli, sonno- lenza, più “spavalderia”. Ferret- ti ha mostrato dati e sfatato al- cuni miti. «Guido finché non riesco a parlare o non commet- to gravi errori? Non è così». Ha trattato i disturbi causati dalle droghe, specie la cannabis, ri- flettendo sulla “normalità” dei rischi. «È difficile fare i conti in discoteca, con tanti superalcoli- ci. Uno studente che si alza alle 7, entra alle 24 in discoteca e torna alle 3 sta 20 ore senza dor- mire. I riflessi sono più lenti e vengono colpi di sonno già sen- za assumere nulla». UN CALVARIO EVITABILE - «Esse- re trovati con un “oggettino” di droga - ha spiegato Andrea Pi- selli, commissario della polizia municipale - dà vita a un calva- rio: partono le perquisizioni an- che in casa, magari con i genito- ri. Se uno è scoperto in posses- so di droga per uso personale (da dimostrare) sospesi paten- te, porto d’armi e passaporto per tre anni». «Se avete prece- denti con droga e alcol - ha ag- giunto Marco Carnevali, re- sponsabile Aci Modena - non potete partecipare a concorsi come quelli per i trasporti pub- blici. L’alcol alla guida è come mettere in un pc i dati sbagliati. Non deve capitare». «La disini- bizione può mettere nei guai - ha spiegato Monia Pinelli, psi- cologa del Sert - con liti, atteg- giamenti inopportuni verso le ragazze, comportamenti a ri- schio alla guida. Serve dire “no, grazie” sempre. Non solo un fatto di testa, ma anche emoti- vo». «Ricordo le persone dece- dute per incidenti stradali do- po abusi - ha ricordato Carlo Tassi, responsabile emergenza urgenza di Modena - soprattut- to di alcol, e il vuoto lasciato in familiari e amici. Quando si so- pravvive, ci sono esiti invali- danti molto gravi». «Sensibiliz- ziamo nove giovani su dieci - ha detto Sergio Ansaloni, re- sponsabile del progetto Buona- lanotte - ma c’è ancora il 10% che si rimette alla guida: soprat- tutto maschi sotto i 24 anni». SI PASSA IN PISTA - Dopo la teo- ria, spazio alla pratica. Quattro istruttori dell’autodromo han- no illustrato ai giovani il modo migliore per guidare. Tre le si- tuazioni in esame: percorsi su bagnato e frenate davanti osta- coli (con o senza Abs), slalom in condizioni invernali e un gi- ro in pista con simulazioni di frenate impreviste. I ragazzi so- no stati sia passeggeri sia con- ducenti, se in possesso della pa- tente (tranne il giro interno). Se la sono cavata bene, anche gra- zie ai consigli degli esperti. «Quando c’è un ostacolo im- provviso - ha spiegato Guido Dall’Oglio, istruttore - non biso- gna guardare a quello, ma a una via di fuga. È l’unico com- portamento istintivo che inse- gniamo». «Quando sei lì davan- ti ti sembra di andare a sbattere - ha raccontato Angelo Doko, studente - l'esperienza degli istruttori ci è servita tanto». «Con la prova pratica è un altro mondo», ha aggiunto il compa- gno Eyup Yenilmezel. Spazio al- le simulazioni con la guida in- vernale. «Serve il giusto equili- brio con i pesi - ha aggiunto Dall’Oglio - dando o togliendo gas per mantenere la vettura». «L’istruttore andava a quindici all’ora - ha raccontato Saif Nha- ri, studente - non oso immagi- nare se andava più veloce». «Quando fai le curve - ha ag- giunto Saliju Kasturi, studente salito alla guida - ti sembra di perdere il controllo. Un’espe- rienza così è stata utile». «È molto istruttivo - ha spiegato il professor Francesco Spaliviero - i ragazzi si mettono in gioco e capiscono meglio, peccato ci si- ano solo due patentati». Si en- tra dentro l’impianto per la pro- va sul circuito. Gli istruttori hanno guidato i ragazzi in un giro normale e in un secondo si- mulando frenate improvvise. «Fa paura - ha sintetizzato Giu- seppe Accattato, studente - esperienze così fanno capire più della classica lezione». «È la parte più bella - ha aggiunto Gabriel Sas - ti accorgi davvero che ci devi pensare». «Non ab- biamo dato gli occhiali con la visione “alcolica” - ha detto Dall’Oglio - perché già senza iniziano a percepire i rischi. Quelli verranno dopo». Una passeggiata con gli occhiali che simulavano gli effetti di due bir- re è stato sufficiente per cam- minare “in stato d’ebbrezza”. La giornata si è chiusa con gli attestati e la promessa che non sarà l’ultima volta