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Botti prova a scardinare il “trono” di Molinari

Botti prova a scardinare il “trono” di Molinari

Medolla. Acceso ma pacato confronto pubblico tra i due candidati a sindaco Lo sfidante: «Serve discontinuità». La replica: «Avete sempre votato con noi»

22 maggio 2014
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MEDOLLA. Un confronto pacato e denso di contenuti quello che si è tenuto lunedì in un affollato Auditorium. Di fronte il sindaco uscente Filippo Molinari (Medolla Futura), 43enne e giornalista, e Matteo Botti (Lista indipendente), architetto 33enne.

Le prime schermaglie quando il consigliere di minoranza uscente marca il terreno evidenziando come la volontà sia quella di «porsi in discontinuità con l’attuale amministrazione», accusata di aver elaborato un programma elettorale «incomprensibile e irrealizzabile». La replica di Molinari arriva a stretto giro di posta: «Difficile parlare di discontinuità quando in questi 5 anni avete votato il 90% delle nostre proposte».

Il dibattito scivola poi verso argomenti di concreto interesse per il futuro di Medolla, soprattutto in tema di ricostruzione. E anche qui i punti di vista sono diversi. Molinari propone un piano di riqualificazione urbana del centro storico che miri a valorizzare l’asse commerciale di via Roma, la costituzione di una Pro Loco, la diffusione del wi-fi per i negozi e della banda ultra larga per le imprese. Botti invece opta per la nascita di un polo attrattivo e per la riduzione degli oneri di costruzione in favore delle aziende che rientrano dalle delocalizzazioni, ponendo allo stesso tempo l’accento sulle criticità che tuttora attanagliano le imprese medollesi: «C’è una notevole divergenza tra le 800 pratiche Sfinge a cui è stato dato l’ok e le 8000 prenotazioni. Di questo passo ci vorranno 10 anni per ripristinare il tessuto industriale».

Ma è sugli spazi pubblici che la frattura tra i due contendenti si allarga: Botti si schiera a favore della vendita di alcuni edifici (vecchio municipio e centro diurno), «in modo tale da ricavarne denaro da investire sulle energie rinnovabili», mentre Molinari si mostra piuttosto scettico: «Oltre ad abbattere non ci possiamo permettere di smantellare pezzo dopo pezzo l’identità del nostro paese».

Posizioni inverse sull’autostrada Cispadana, con Molinari favorevole («Anacronistico pensare che il polo biomedicale più importante d’Europa rimanga isolato e privo di collegamenti infrastrutturali adeguati») e Botti più prudente («Si tratta di promesse, di concreto non c’è ancora niente»). Altro tema caldo la fusione tra Medolla, Cavezzo e San Prospero: anche in questo caso non mancano le distinzioni tra un Botti che predica calma e un Molinari che preme sul pedale dell’acceleratore. Entrambi però concordano su un ruolo meno “asfissiante” dell’Area Nord: il sindaco uscente propone una riforma «affinché la funzione resti quella di indirizzo e non di gestione dei servizi», mentre Botti ritiene che cedere servizi all’Ucman porti alla creazione di «due anime sovrapponibili, che non portano alcun beneficio al territorio».

Giovanni Vassallo