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Case e capannoni vuoti: il Prg può cambiare

Case e capannoni vuoti: il Prg può cambiare

Sostanzialmente tutti d’accordo i candidati sull’eccessiva cementificazione di territorio comunale

22 maggio 2014
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Consumo del territorio: ecco cosa dicono i candidati.

È disponibile a fare subito un censimento di appartamenti e capannoni non utilizzati e a variare il prg in seguito ai risultati del censimento?

Benatti: «È uno dei punti cardine del nostro programma. In più chiediamo da anni di chiarire la provenienza dei capitali che vengono utilizzati per costruire villette e appartamenti che nessuno compra».

Rostovi: «Lo ritengo necessario, sia per quello che riguarda il patrimonio privato che per quanto concerne il patrimonio immobiliare comunale».

Bellelli: «Non c'è bisogno di un censimento per dire che il nuovo piano regolatore non dovrà prevedere un metro quadro di nuove aree da edificare, ma anzi ne dovrà togliere. Dovremo invece puntare sulla riqualificazione e la rigenerazione, riscoprendo la bellezza e l'unicità della nostra Carpi».

Gaddi: «Certo, basta girare per Carpi e vedere i tanti “Vendesi”.E sicuramente bisogna mettere mano al PRG, basta costruire e rubare spazio vergine e campagna! Dobbiamo ristrutturare in maniera intelligente».

Rovatti: «La nostra intenzione è quella di effettuare il censimento e ridiscutere il PRG anche prima dei risultati dello stesso. Bisogna bloccare il consumo di territorio. Il territorio è una risorsa finita e già troppo ne è stato consumato».

Verrini: «Prontissimo: è uno dei nostri punti programmatici quello di tornare indietro, là dove non si sia costruito».

Si impegna a ridurre gli oneri urbanistici per chi ristruttura abitazioni o edifici industriali?

Rovatti: «Sì, agevoleremo qualsiasi azione che volge alla riqualificazione».

Rostovi: «Si, credo che sia l'unico modo per ridare slancio ad un settore in crisi».

Bellelli: «Sì perché chi investe, aprendo un attività o estendendola, deve essere aiutato e sostenuto dal comune attraverso incentivi fiscali e urbanistici».

Verrini: «La riduzione degli oneri va graduata secondo il beneficio pubblico che deriva dalle ristrutturazioni».

Gaddi: «Se è ristrutturazione secondo le linee guida per un risparmio energetico, sì, come è nel nostro programma!». Benatti: «Certo, perché vale il principio che chi ristruttura migliora la città, fa risparmiare energia, fa lavorare le imprese locali e perché, comunque, poco è meglio di niente!». (ri.fi.)