Gazzetta di Modena

Modena

la polemica sull’area sportiva

Caso Cnh, petizione dei genitori

«Discovery è un patrimonio che non può essere disperso»

22 maggio 2014
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Continua la polemica sull’area della Cnh, il centro spiortivo di 46mila metri quadri che il Comune vorrebbe affidare ad un gruppo di soggetti senza passare da bandi e gare, per di più non riconoscendo nessun diritto a chi, come la Discovery Sport Planet, da otto anni investe su quell’area.

Un vero e proprio caso che in queste ore continua a dibattersi per i corridoi del Comune e che sta creando non poco malumore.

Sono usciti allo scoperto anche i genitori, con una petizione che spiega con incredulità e amarezza ciò che sta accadendo: «Grazie all’esperienza ed alla passione del maestro Elio Agnoli, coordinatore delle attività e responsabile del settore tennis, che ha saputo circondarsi da un team di giovani professionisti, Marco, Andrea e Riccardo, che, come lui, fanno dello sport e dell’educazione uno stile di vita, è cresciuto un centro tennis che ospita, tra agonisti e dilettanti, oltre 100 ragazzi. Il 30 Giugno scade il contratto di affitto del terreno, di proprietà del Comune di Modena, e noi genitori non abbiamo ancora ben capito quali siano i motivi per cui è difficile vedere rinnovato il contratto alla Discovery Sport Planet. Siamo arrabbiati perché dal 01 Luglio potrebbero esserci nuovi disoccupati, in un momento in cui anche un disoccupato in più sono già due di troppo; perché questi ragazzi, che hanno lo spirito e la voglia di investire le loro energie per portare avanti un progetto in cui credono e lo hanno detto a tutti, in tutti i modi possibili non sono stati considerati (sentiti certo ma sicuramente non ascoltati), potrebbero non averne più la possibilità. Siamo arrabbiati perché, a causa di questi cavilli burocratici (nonostante ci dicano che vogliono incentivare la libera iniziativa perché in un momento di crisi bisogna inventarsi nuove opportunità di lavoro!), questi ragazzi perderanno la voglia di credere di poter costruire ed investire nel loro futuro. Siamo arrabbiati perché i sacrifici di chi ha creduto per primo in questo progetto sono stati accartocciati e buttati nel cestino dellacarta straccia e perché, a noi cittadini, viene negata la possibilità di scegliere cosa offrire ai nostri ragazzi a cui insegniamo che la legge è uguale per tutti, che devono lottare per ciò in cui credono e lottare per preservare quello che funziona e che oggi quando ci chiedono perché il loro centro sportivo non ci sarà più non sappiamo cosa rispondere. Senza nulla voler togliere agli altri, noi abbiamo scelto questo centro sportivo per la serietà, la professionalità, la passione e la dedizione che, chi lo gestisce, offre ai propri soci ed ai ragazzi e siamo, purtroppo, certi che l’atmosfera che si è creata sarà irripetibile. Distruggere la Discovery Sport Planet è distruggere una piccola parte di noi e anche di tutti coloro che credono ancora che qualcosa di buono si può fare, che “sport” ,“rispetto”, “educazione” non sono solo parole da cercare su Wikipedia ma principi in cui credere e crescere i propri figli. Vorremmo che qualcuno ci spiegasse perché di tutto questo non importa a nessuno». (d.b.)