Gazzetta di Modena

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Emergenza lavoro, ecco le ricette di chi punta a palazzo Scacchetti

di Rino Filippin
Emergenza lavoro, ecco le ricette di chi punta a palazzo Scacchetti

Bellelli: «Il Comune partner delle imprese che creano lavoro». Verrini: «Avviciniamo scuole e aziende» Gaddi: «Sostenere le start up». Benatti: «Formazione e incentivi». Rovatti: «Agevolazioni alle ecoditte»

22 maggio 2014
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Cos’hanno da offrire gli aspiranti sindaci alla nostra città? Come pensano di risolvere i tanti problemi che l’affliggono? Ecco una serie di domande le cui risposte aiuteranno a scegliere per chi votare.

Se sarà eletto sindaco, cosa farà per il lavoro dei giovani e per i disoccupati adulti?

Bellelli: «Il Comune deve fare tutto il possibile per sostenere le imprese. Dobbiamo sconfiggere la burocrazia, costruendo una carta dei servizi per l'impresa, nella quale di fronte a regole chiare e certe si diano risposte rapide ed efficaci. Vorrei un comune capace di investire assieme all'impresa, aiutando dal punto di vista fiscale e urbanistico chi decide di incrementare o aprire un'attività sul nostro territorio. Dobbiamo poi sfruttare al massimo l'occasione dei fondi Europei per la “garanzia giovani”».

Rostovi: «Utilizzo della leva fiscale in un'ottica di sgravi, fondo di sostegno all'occupazione, appoggio massimo alle iniziative di altri enti come ad esempio il Fondo "Fides et Labor" istituito dalla Diocesi. Confronto costante con le associazioni di Categoria».

Rovatti: «Bisogna puntare sul reinserimento e la riqualificazione, istituire le scuole di formazione professionale per recuperare vecchie professioni nell'ottica dell'eco-innovazione. Favorire il passaggio di competenze per vecchi e nuovi mestieri, favorire l'avvio di imprese innovative con un fondo di rotazione rifinanziato ogni anno, riservando agevolazioni fiscali e incentivi per chi apre attività sostenibili, ecologiche e a kmzero».

Verrini: «Per il lavoro dei giovani, bisogna avvicinare scuola e aziende e promuovere forme di imprenditorialità autonoma: per esempio una società di studenti che gestisca i déhors per conto dei bar del centro. Per i cassintegrati chiederei un coinvolgimento in lavori utili dell’ente pubblico. Per i disoccupati il Comune può solo rimuovere gli ostacoli che impediscono una ripresa dell’economia: facendo leva sulla fiscalità e snellendo la burocrazia».

Gaddi: «Sosterremo i giovani nelle start-up aiutandoli ad accedere ai fondi europei ed a investitori privati; per gli adulti a livello locale possiamo renderci garanti come Comune per chi si mette in gioco con attività private, vagliando prima il progetto».

Benatti: «La crisi locale è anche dovuta alle delocalizzazioni, alla concorrenza sleale degli abusivi, ai grandi esercizi commerciali che massacrano il piccolo commercio. Io credo nella piccola impresa, nel piccolo commercio, nell'agricoltura di qualità. Cercherò di dare coraggio e opportunità ai giovani, per intraprendere attività in proprio, con la formazione e incentivi anche economici. E dare coraggio agli adulti, con corsi di formazione in nuovi ambiti e lavori socialmente utili in sostituzione di alcuni appalti».

Cosa ha intenzione di fare per i locali della stazione autocorriere? E per altri immobili municipali che saranno disponibili?

Bellelli: «L'acquisizione del Torrione degli Spagnoli può diventare una grande opportunità per valorizzare le nostre bellezze architettoniche e insieme le energie del nostro territorio. Penso ad un centro di eccellenza nazionale dedicato alla moda partendo da quello straordinario patrimonio che è l'archivio digitalizzato dell'ex Citer, che potrebbe diventare fruibile per gli operatori internazionali del settore. Accanto, nello stesso contenitore, la realizzazione di un centro di innovazione che metta a disposizione luoghi e strumenti per le giovani imprese che fanno innovazione, per le start up, per le partite Iva, con spazi di lavoro, scambio e condivisione di progetti».

Benatti: «Mi piacerebbe usare quell'area per costruire la nuova sede del Comune: un grattacielo moderno che ospiti gli uffici. Nel centro storico devono restare solo le funzioni di rappresentanza, e i rimanenti edifici dovranno diventare spazi di promozione».

Rostovi: «Posizione e dimensioni sia dell'area che dei locali potrebbero renderla una soluzione interessante per risolvere il problema del Magazzino Comunale Unico e di eventuali uffici correlati».

Rovatti: «Crediamo sia necessario investire molto sulla riqualificazione dei vecchi immobili. Occorrono spazi di aggregazione giovanile e culturale veramente disponibili».

Verrini: «Dipende dalla scelta che si farà per la nuova sede municipale. Se si vende la vecchia di via Tre Febbraio, la stazione può diventare la base del nuovo Municipio dei servizi. In caso contrario, potrebbe essere tarsformata nel locale comune per quell’enorme campus che, abbattendo cancellate e creando aree verdi comuni, si otterrebbe lungo tutta via Peruzzi e fino al Meucci».

Gaddi: « Priorità rimettere le persone sugli autobus, quindi i locali della stazione ritorneranno ad essere utilizzati per quello che servono. Dovremo trovare il modo di rivedere le destinazioni dei terreni dati per il centro anziani».