Gazzetta di Modena

Modena

La campagna elettorale tra web e biciclettate

di Marcello Radighieri
La campagna elettorale tra web e biciclettate

C’è chi decolla su Facebook pagando la pubblicità per ottenere più “mi piace” e chi non aggiorna il sito dal 2008. Le nuove forme di propaganda politica

22 maggio 2014
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Lo ha sottolineato lo stesso Muzzarelli qualche giorno fa: «In un certo senso, la rete è stata una grande protagonista di questa campagna elettorale». Intendiamoci: le iniziative, i confronti all’americana, i banchetti e il volantinaggio porta a porta rimangono ovviamente fondamentali. Ma alcuni aspetti della campagna, prima centrali, sembrano ora perdere d’importanza. Un esempio su tutti: i manifesti elettorali, un tempo affissi per ogni dove, ed oggi quasi – l’avverbio è d’obbligo – snobbati. Non solo il numero di postazioni predisposte dal comune è decisamente diminuito – oggi sono 30, dieci in meno rispetto al 2009 – ma le varie liste non hanno occupato nemmeno tutti i 1600 mq di pannelli. E più perdono importanza questi metodi “vecchio stile”, più ne sembra guadagnare il mondo virtuale.

I SIGNORI DI INTERNET

Guardando ai social network, allora, non si può non partire da Antonio Montanini. Non solo perché la sua lista ha puntato molto sui canali di informazione online, ma anche perché lui stesso è il primo a fare del suo “seguito via web” un vanto. Su Facebook, anche grazie alla promozione a pagamento, la crescita è impressionante. La sua lista, “CambiAMOdena”, conta oltre 3mila apprezzamenti, a fronte dei 442 “mi piace” del mese scorso. Posta con una certa frequenza, e il suo “panteon” di immagini va dalla Thatcher a Pertini, della Fallaci a J.F. Kennedy, passando per l’immancabile Renzi. Su Twitter va un po’ peggio, dato i “follower” si fermano a quota 123 follower. Anche qui, però, non mancano i toni trionfalistici: dal “Stiamo entrando nella storia” al “Dopo circa 25 anni, anche noi, abbatteremo il nostro muro di Ber-Modena!”. Distaccato di misura, almeno come numero di sostenitori virtuali, lo stesso Muzzarelli, che pure ha fatto della campagna social uno dei suoi cavalli di battaglia. Sua, infatti, l’idea dell’iMuzz, e suo il video caricato su Youtube “Semplicemente Giancarlo”. Rispetto a fine aprile l’incremento dei seguaci c’è, ma non è certo clamoroso. 1125 contro 1020 “mi piace” su Facebook, 559 contro poco più di 500 su Twitter. Ancora più indietro troviamo la Querzé. La sua lista, “Per me Modena”, va maluccio sulla piattafiorma dei cinguettii, dove raccoglie appena 51 seguaci (la pagina personale dell’assessore ne conta almeno il doppio) ma si consola con un ottimo risultato su Facebook. Ben 826 “like”, 150 in più rispetto al mese scorso. E poi l’Altra Modena, con un sito curatissimo e in forte guadagno rispetto al mese scorso (ad oggi 371 “like”) e Vittorio Ballestrazzi con la sua “Modena Salute Ambiente”, che si ferma poco sotto, pur potendo contare sul supporto di un gruppo aperto composto da oltre 500 membri. Discorso a parte per i 5 stelle. Che la rete sia uno dei loro terreni preferiti è scontato. Ma quando si tratta di conteggiare numericamente il loro peso, la partita si fa più difficile. Il nuovo sito rimanda ad un canale Facebook temporaneamente inaccessibile, mentre il link Twitter porta all’account locale del Movimento: più di 2mila follower e una presenza a dir poco assidua.

GLI ANTI-SOCIAL

Più di una forza politica, però, ha scelto di snobbare il mondo online. Su tutti, Carlo Giovanardi e l’Ncd locale. Presenza sui social quasi nulla – niente account su Twitter – e sito apparentemente abbandonato a se stesso. Un esempio: cliccando sul programma, che pure è corredato dal bollino “nuovo”, si rimanda ad un documento del 2008, tanto che compaiono ancora il simbolo del Pdl e il nome di Berlusconi. Non va molto meglio per la Lega Nord. Stefano Bellei, su Twitter, conta 25 follower e un ugual numero di tweet. I cinguettii del candidato del Carroccio, però, risalgono a parecchio tempo fa: l’ultimo data addirittura maggio 2013. Su Facebook, poi, la pagina a sostegno della sua corsa a primo cittadino si ferma a quota 135 “mi piace”. In netta diminuzione rispetto a un mese fa, quando i “like” erano oltre 200. Ultimo ma non per seguito, Giuseppe Pellacani, che pure non brilla in quanto a popolarità sul web. Sul sito forzista i riferimenti al suo candidato sindaco sembrano quasi nascosti. Il collegamento Facebook rimanda al profilo di Forza Italia, dove si contano oltre 3mila sostenitori, ma anche qui i nomi di Andrea Galli e Adolfo Morandi, candidati al consiglio comunale, sembrano ben più presenti.

NON SOLO INTERNET

Il mondo virtuale, però, non può ancora sostituire il “faccia a faccia”. Dove, ai “metodi tradizionali” – comizi, inaugurazioni, dibattiti – sono state affiancate alcune iniziative originali e singolari; capaci, almeno nelle intenzioni, di attirare l’attenzione e di svecchiare le campagne elettorali. Innanzitutto le due ruote: diverse liste hanno infatti organizzato biciclettate nei vari quartieri della città, e non più tardi di due giorni fa Ballestrazzi approfittava della cornice del Giro d’Italia per pubblicizzare la sua candidatura. E poi la “serata disco” organizzata dai 5 stelle al Music Off, le ristampe dei fumetti di Giovanardi, incentrati sulla sua storica battaglia anti-Coop, il circo, sempre del senatore Ncd, e la musica, diverse volte al centro degli incontri culturali della Querzé.