Gazzetta di Modena

Modena

Riunite & Civ, 20 lavoratori in ansia

di Serena Arbizzi
Riunite & Civ, 20 lavoratori in ansia

Non ancora risolta la trattativa per la loro ricollocazione tra Campegine e San Prospero. Ancora aperto il magazzino

22 maggio 2014
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Si avvicina la data della chiusura per lo stabilimento modenese di via Polonia di Cantine Riunite & Civ dove, dopo una vertenza che dura dalla primavera del 2012, i lavoratori sono rimasti una ventina tra operai e impiegati. Se, infatti, la settimana scorsa, è stata chiusa la parte produttiva con gli infustamenti, ora anche per il magazzino si dovrà abbassare la serranda. Fonti sindacali riferiscono che il magazzino rimarrà aperto fino alla fine di luglio. Sulla ventina di dipendenti dello stabilimento di via Polonia è ancora aperta la trattativa per la ricollocazione in parte nella sede di Campegine, nel reggiano, e per i rimanenti nello stabilimento di San Prospero.

«Venerdì scorso sono stati chiusi i fusti, mentre per un periodo ora rimarrà aperto solo il magazzino - spiega Massimo Valentini, delegato Rsu di Cantine Riunite & Civ - Per i venti dipendenti dello stabilimento di via Polonia si deve trovare una soluzione che inevitabilmente è legata a ricollocazioni in altre realtà del Gruppo. L'occupazione è la priorità per noi sindacati e, anche se miriamo a salvaguardare i posti di lavoro e studiare la soluzione giusta per ogni singolo, rimane in ogni caso l'amarezza determinata dal fatto che un'azienda storica si sta smembrando. Tutto questo accade nella completa indifferenza da parte della politica: nessuno che in campagna elettorale abbia voluto ricordarsi della Civ, che una volta era un pilastro per l'economia del territorio».

Ripercorriamo le tappe essenziali della vertenza dalla primavera 2012. La cooperativa in quel periodo aveva annunciato un piano industriale in cui si prevedeva la chiusura dell'impianto modenese di imbottigliamento di via Polonia, 28 esuberi e il trasferimento di una quarantina di dipendenti a Campegine. A distanza di due anni la vicenda sta giungendo a conclusione e alcuni punti del piano industriale sono stati rivisti. Tra questi, il rafforzamento (richiesto dal sindacato) dello stabilimento ex Cavicchioli di San Prospero, dove ora trovano impiego 35 lavoratori. Inoltre, grazie alle battaglie per evitare la perdita di posti di lavoro, finora gli esuberi sono stati assorbiti in virtù dell'accordo tra le parti sociali. I primi trasferimenti sono iniziati in concomitanza con la chiusura natalizia del 2013 sulla base dell'accordo che era stato raggiunto tra la fine di novembre e l'inizio dello scorso dicembre. Per alcuni dipendenti si parla anche di una possibile ricollocazione in altre ditte, grazie all'intervento della Lega delle Cooperative. Per i lavoratori che la sceglieranno ci sarà anche la possibilità di usufruire della mobilità su base volontaria.