Gazzetta di Modena

Modena

«Basta esperimenti su quelle scimmie» protesta al Policlinico

di Gabriele Farina
«Basta esperimenti su quelle scimmie» protesta al Policlinico

Una settantina di manifestanti all’ingresso dell’ospedale «Consegnateci i 15 macachi, ce ne prenderemo cura noi»

25 maggio 2014
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«Libertà subito per i macachi dell’Università di Modena». L’hanno domandata ieri oltre settanta cittadini, davanti all’ingresso del Policlinico per esprimere il loro “no” alla sperimentazione animale. «È una pratica superata sotto diversi punti di vista - ha spiegato Linda Guerra, la naturalista ed etologa che ha promosso l’iniziativa alla quale ha aderito la Lav - stiamo cercando di aprire un dialogo con l’ateneo, ma siamo pronti a tornare a far sentire la nostra voce».

«I macachi subiscono esperimenti molto invasivi - ha aggiunto Yuri Bautta, responsabile modenese della Lega anti vivisezione - e intervenenti chirurgici che sono una vera vivisezione. Non dovrebbero stare a Modena in uno stabulario. Lo chiediamo già dal 2010, siamo riusciti a liberarne già uno». «Ricordiamo che l’Università ha firmato un documento - ha ripreso il responsabile Lav - con cui s’impegna a non acquisire nuovi esemplari. Con la legge Brambilla non possono nemmeno allevarli, quindi sono tra due fuochi: o andare avanti, rispettando i limiti, oppure consegnarli, facendo anche una migliore figura davanti all’opinione pubblica. Siamo disponibili come Lav, ma immagino ci siano anche altre associazioni, a prendercene cura con riabilitazione e mantenimento».

Ieri sono scese in via del Pozzo tre generazioni: manifestanti dai capelli bianchi, giovani e giovanissimi, uniti da una causa comune. La dottoressa Guerra ha dialogato con tanti di loro, sostenendo la necessità di un’altra via rispetto agli esperimenti sugli animali. «Sono sbagliati da un punto di vista etico - ha detto - e un paradosso: si dice che gli animali sono diversi da noi per poi affermare che sono uguali a noi quando si tratta di sperimentare. Da un punto di vista scientifico è un errore: qualsiasi sostanza ha un effetto diverso a secondo della specie a cui è somministrata. Si pensi ai funghi velenosi per l’uomo ma commestibili per i conigli. Sono state riscontrate differenze anche negli effetti di una sostanza tra i topi e i ratti».

«Le malattie indotte sono diverse da quelle naturali - ha ripreso la dottoressa - e quindi anche le risposte in laboratorio lo sono. Esistono tanti altri metodi, in vitro e in sintetico, con cui si possono creare organi artificiali e sperimentare su di essi: sono test migliori e si risparmiano gli animali, utilizzati spesso dalle multinazionali».

«Sostengono che non si possa fare a meno della sperimentazione animale - ha concluso Bautta - mentre in realtà le alternative esistono, solo che non s’investe a sufficienza su di loro».