Gazzetta di Modena

Modena

Parliamoci - "Europa sotto il campanile"

Enrico Grazioli

L’ansia da affluenza alle urne peggiora per i partiti a ogni tornata elettorale: a questo giro si teme il peggio

25 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





L’ansia da affluenza alle urne peggiora per i partiti a ogni tornata elettorale: a questo giro si teme il peggio, anche se la concomitanza di Europee e voto per molti sindaci come in provincia di Modena potrebbe contenere qua e là la dispersione. Gli ultimi appelli si perdono fra insulti sbiaditi e paranoici scambi di accuse dagli improbabili riferimenti storici (Hitler, il Club Bilderberg, ma dai...) La coscienza europea, prima ancora che europeista, fatica a farsi strada in un paese che non guarda oltre la buca nel marciapiede sotto casa o il buco nel proprio portafoglio sempre più povero. La politica non disegna percorsi né scava orizzonti, al più la propria fossa. Negli ultimi otto mesi il nostro giornale ha dedicato volentieri pagine e pagine all’Europa (grazie alla collaborazione di Europe Direct Modena) facendo quello che pochi fanno: spiegare per ciò che è nella realtà la dimensione quasi parallela e non solo istituzionale in cui viviamo, spesso senza che ce ne accorgiamo. Non solo un serbatoio di finanziamenti o un’accolita di burocrati che disquisiscono e normano sulla curvatura dei cetrioli e il colore dei fagioli. Ma un insieme di opportunità, occasioni, confronto, crescita: che già si realizzano e che tante volte invece si sprecano, nella distrazione, nell’ignoranza, nel disinteresse. E’ stato un bel lavoro, che ci ha fatto scoprire storie, relazioni, problemi e successi: ovvero tutto ciò che è presente e ha bisogno di essere governato: bene, meglio, con più democrazia e partecipazione per temperare le spinte autoritarie dei paesi più forti, in ragione anche delle nostre scelte al momento del voto. Un voto adulto, non semplice delega o arma spuntata usata per altri reali interessi da perseguire e obiettivi da colpire. Lo abbiamo fatto sapendo che si sarebbe finiti in questi giorni a parlare d’altro e che giustamente nella nostra provincia le sfide per la conquista dei Comuni avrebbe preso la scena. Ma ci piace pensare che anche il sindaco del più piccolo paese e ogni suo piccolo elettore pensino oggi che vivono in Europa e non solo sotto il più bello dei campanili, il loro. Che il confine del loro futuro è già l’Europa.

@engraz