Gazzetta di Modena

Modena

Parco: i chioschi “liberi” pronti ad aprire da sabato

di Carlo Gregori
Parco: i chioschi “liberi” pronti ad aprire da sabato

Prima lavori e permessi Ausl, poi inizierà la stagione estiva per le baracchine non sottoposte a sequestro. Ma il Comune non ha finito di asfaltare i “corridoi”

25 maggio 2014
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Caso chioschi: da domani tre delle sette baracchine tornano a respirare. L’annuncio del Comune di agevolare l’apertura estiva riguarda solo quelle rimaste escluse dai sequestri voluti dalla Procura: il Lido Park, il chiosco Serafini vicino alla ex Giostra dei cavallini e lo Zoorkie Cafè (Paseo) di fronte alle medie San Carlo di viale Muratori. Per i gestori non sarà comunque una passeggiata. Permessi, autorizzazioni sanitarie e lavori dovranno essere fatti in regola e in tempi brevi. Il caso più complesso è quello di Michel Moccia, il 22enne gestore del Lido: «Se tutto va bene, riuscirò ad aprire tra una decina di giorni - spiega - ma prima devo riottenere la licenza dall’Ufficio commerciale del Comune, fare i lavori e ottenere il via libera dall’Ausl. Non è semplice». Moccia, tra l’altro, ha in sospeso il ricorso al Tar contro il Comune: una decisione del tribunale amministrativo di Bologna è attesa per i prossimi giorni. Serafini e Zoorkie devono solo sistemare i locali e ottenere le autorizzazioni igienico-sanitarie. Hanno anche un ostacolo: il Comune deve terminare in tempi brevi i lavori di asfaltatura sui “corridoi” asfaltati interni al Parco, iniziati con ritardo. o non si cammina: dovevano essere finiti il 31 marzo, secondo i cartelli di cantiere... Secondo le previsioni, l’estate del Parco delle Rimembranze - anche se monca e con l’incognita dei quattro chioschi sequestrati - potrebbe insomma iniziare già venerdì o sabato prossimi per Zoorkie e Serafini e entro fine mese per il Lido. Si conta di chiudere la stagione entro il 31 settembre. «Ferma restando la loro inidoneità a un utilizzo permanente secondo le linee del Piano approvato - si legge infatti nella delibera approvata all’ultimo dalla Giunta Pighi prima delle elezioni - facendo riferimento al programma di riqualificazione urbanistica e di valorizzazione del Parco, i vecchi chioschi rappresentano una soluzione alla necessità di permettere la fruizione dell’area durante l’estate, dopo la sospensione dei lavori delle nuove strutture in seguito al sequestro». L’estate del Parco resterà infatti monca. Anche ammettendo che la Procura arrivi al dissequestro in tempi rapidi, non sarà possibile accantierare di nuovo i quattro chioschi, abbattendo le parti di cemento armato e montando strutture più “leggere” e “rispettose dell’ambiente”. Se per il Parco tre chioschi aperti rappresentano in ogni caso una garanzia contro il degrado e il microcrimine, la messa a regime del piano di riqualificazione oggi sotto indagine richiederebbe tempi molto più lunghi. Per questo resta il danno lamentato da i concessionari fermi: quelli dei chioschi di Bobotti, ex Tosco e soprattutto il bar Elio che per la prima volta non ci sarà. A questo si aggiunge il danno economico, che non solo è ancora difficile da quantificare ma soprattutto da sanare o almeno compensare. Il Comune anticiperà 10mila euro a gestore, ma erano fondi già destinati. Per il resto, è ancora buio. Il cerino passa alla prossima giunta.