Gazzetta di Modena

Dopo il clamoroso successo alle

Europee, il Pd riconquista tutti i capoluoghi dell'Emilia-Romagna in cui si votava per le amministrative. Ma non Modena. Mentre a Reggio Emilia, Cesena, Ferrara e Forlì le coalizioni di centrosinistra hanno ottenuto la vittoria, Modena è la piazza in cui il candidato Dem, Gian Carlo Muzzarelli, non ce l’ha fatta al primo turno e deve affrontare la sfida - e il rischio - del ballottaggio. Qui il centrosinistra non festeggia e fa i conti con una debacle inaspettata, storica, e di cui ora si cercherà la ragione. Altrove, in regione, il Pd è passato al primo turno in quattro dei cinque capoluoghi in cui si votava per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Tiziano Tagliani a Ferrara e Paolo Lucchi a Cesena centrano la riconferma, entrambi con percentuali superiori al 55%. Stravince anche Luca Vecchi, il candidato del Pd che a Reggio Emilia occuperà la poltrona che per nove anni è stata di Graziano Delrio. Evita il ballottaggio pure Davide Drei che a Forlì diventa sindaco al primo turno. Vince a Crevalcore (Bologna) anche Claudio Broglia che per tornare a fare il sindaco del Comune alle prese con la ricostruzione post-sisma lascia la sua poltrona al Senato. Sempre nel Bolognese, a Castenaso, Benedetta Renzi, la sorella del premier Matteo diventerà assessore: il sindaco uscente Stefano Sermenghi, che l'aveva indicata per occuparsi di scuola e welfare, è stato infatti riconfermato con un larghissimo margine. A Modena il Pd deve invece subire uno stop amaro, non prevedibile dopo i risultati ottenuti alle Europee. Già cinque anni fa Pighi riuscì a ottenere la riconferma per un pugno di voti, stavolta Muzzarelli ha fatto peggio, non riuscendo a sfruttare l’effetto-Renzi.