Gazzetta di Modena

Modena

«Liceo Sigonio, no alla nuova sede Usiamo le ex caserme in centro»

«Liceo Sigonio, no alla nuova sede Usiamo le ex caserme in centro»

Italia Nostra sta con le associazioni di categoria, contrarie alla costruzione in via Montecuccoli «Si possono ristrutturare Sant'Eufemia, Fanti o il vasto complesso delle Domenicane»

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Rete Impresa aveva lanciato l’idea: non si costruisca in via Montecuccoli il nuovo liceo Sigonio - per il quale Renzi in persona ha fatto promesse al sindaco - ma si recuperi la vecchia sede di via Saragozza resa inagibile dal terremoto. Un modo per mantenere “vivo” il centro storico, ma che rischia di mettere in difficoltà l’istituto superiore: la preside ha già spiegato che il liceo (dal prossimo annoi anche con l’indirizzo musicale) ha bisogno di spazi adeguati, che il palazzo ora inutilizzabile non può offrire, neppure se ristrutturato.

Un dialogo a distanza nel quale si inserisce Italia Nostra modenese, che in una nota applaude all’idea degli imprenditori e “sposa” l’idea di mantenere la scuola in centro storico, o nel palazzo di via Saragozza, o in un altro “contenitore”.

«Sulla sede del liceo Sigonio - afferma il direttivo modenese di Italia Nostra - le associazioni di categoria interpretano l'interesse generale della città. L'annunciato finanziamento sia destinato al recupero della “scuola” di via Saragozza e all'edilizia scolastica nel centro storico». I soldi sono gli oltre 5 milioni di euro provenienti dal fondo post-terremoto e gli 8 che arriverebbero dallo sblocco del Patto di stabilità. «Le associazioni riunite in Rete Impresa Italia - afferma l’associazione - ripropongono alla attualità politica della città il tema del mantenimento di quell'istituto nella secolare sede di via Saragozza. Pongono insieme il tema più generale degli insediamenti scolastici come funzione essenziale nel vivo tessuto del centro storico».

Sulla carenza di spazio in via Saragozza, si prospetta l’utilizzo di altri “contenitori” in centro storico. Vengono indicati «vasti edifici nei quali si è esaurita di recente la destinazione pubblica o conventuale. Edifici che è agevole individuare nelle ex caserme di Sant'Eufemia e Fanti e nel vasto complesso delle Domenicane».

Italia Nostra ricorda che «nel 2006 sostenne con impegno la rivendicazione degli insegnanti del liceo Sigonio per la conservazione della loro scuola nella sede storica (opportunamente restaurata) e motivò le ragioni che si oppongono alla vendita dell'edificio cinquecentesco ex conventuale, dove nell'ultimo decennio dell'Ottocento l'amministrazione comunale volle insediare la prima scuola pubblica femminile di grado medio, convertita poi nelle statali "magistrali». L'associazione riconosce quindi «nella voce delle organizzazioni di categoria l'espressione di una ben fondata esigenza che si impone alla responsabilità della amministrazione come sarà rinnovata con la consultazione elettorale di fine settimana».