Gazzetta di Modena

Modena

Trattativa a oltranza per i cassintegrati dell’azienda Inalca

Trattativa a oltranza per i cassintegrati dell’azienda Inalca

Ieri l’incontro in Confindustria tra la dirigenza e i sindacati sul provvedimento di tredici settimane per 50 lavoratori

27 maggio 2014
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Un incontro che ieri sera a Modena è iniziato alle 18 ed è andato avanti a oltranza presso la sede degli industriali modenesi in via Bellinzona: da una parte le organizzazioni sindacali e dall’altra la direzione aziendale dell’azienda Inalca.

All'ordine del giorno la richiesta di cassa integrazione che il Gruppo Cremonini che controlla Inalca, colosso del settore alimentare, è in procinto di chiedere ufficialmente per circa cinquanta dipendenti dello stabilimento di lavorazione carni di Castelvetro.

Una discussione necessaria. La parte sindacale, infatti, ha messo sul piatto alcune richieste di natura tecnica. In primo luogo i sindacati vogliono sapere quante persone sono precisamente interessante dal provvedimento. Tra le richieste, inoltre, anche la possibilità (come solitamente accade) di potere anticipare a favore dei lavoratori l'indennità di cassa integrazione, senza dovere aspettare i lunghi tempi di rimborso da parte dell'ente previdenziale.

La notizia era trapelata la scorsa settimana: in particolare si era saputo che Inalca era intenzionata ad aprire una procedura di cassa integrazione per 13 settimane per una cinquantina di dipendenti dello stabilimento di Castelvetro, dove attualmente lavorano 600 persone.

La decisione è dovuta alle difficoltà in cui versa Burger King, importante catena della ristorazione fast food coinvolta in un grosso scandalo esploso in Germania in seguito a una inchiesta giornalistica. Si parla di scarse condizioni igieniche, oltre che di sfruttamento di lavoratori: è stato il canale televisivo Rtl tedesco a testimoniarlo, evidenziando casi di carne marcia, cucine in condizioni igieniche da Terzo mondo, lavoratori sfruttati. Il giornalista investigativo Gunter Wal-Iraff da anni si traveste da operaio per farsi assumere e scoprire il lavoro sottocosto e testimoniare le ingiustizie dei tanti Paesi civilizzati. Il collegamento con Inalca è semplice: l'azienda modenese è un importante fornitore della catena di ristorazione. La riduzione delle commesse da parte di Burger King, dunque, ha fatto sorgere la necessità di ridurre parte di quella produzione che proviene proprio dallo stabilimento di Castelvetro.

Dall'azienda castelvetrese, tuttavia, viene evidenziato che nella scelta di ricorrere alla cassa integrazione non esisterebbe alcun collegamento diretto ed esclusivo con Burger King.

«La scelta di ricorrere alla cassa integrazione – fanno sapere dal colosso alimentare – non è in alcun modo legata a un singolo cliente ma a un calo generalizzato della domanda da parte del mercato, sia italiano che europeo. Un calo che riteniamo momentaneo, ma che ha fatto comunque sorgere la necessità di rallentare la produzione».

C'è da sottolineare, infatti, che al momento non è da ipotizzare che possano sussistere problemi gravi al punto da determinare pericoli effettivi per l'occupazione dello stabilimento Inalca.

Felicia Buonomo