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Benatti si gode il trionfo: «Voto 10 a chi non illude»

Benatti si gode il trionfo: «Voto 10 a chi non illude»

Mirandola. Il sindaco pensa al futuro: «Priorità a zone franche, sanità e lavoro» Dotti “ripescato” e ribocciato, Platis trova una gregaria e in giunta tanti giovani

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MIRANDOLA. Maino Benatti si sveglia di buon mattino e dopo il trionfo di lunedì trova un altro regalo: l’undicesimo consigliere - Enrico Dotti - poi ribocciato nel corso della giornata a favore del terzo delegato di Forza Italia, Antonella Mari. A questo punto Dotti difficilmente troverà una riconferma, già in bilico, in giunta.

«Ganzerli - spiega il sindaco - darà continuità, ma dobbiamo garantire anche un pizzico di discontinuità, provando a formare la nuova classe dirigente con giovani e donne». Di nomi per ora non se ne fanno ma Paolo Barbieri è tra i papabili mentre non ci saranno Sauro Prandi e Caterina Dellacasa che si defilano. Un incarico andrà alla civica “I Mirandolesi”, ponte tra il partito e la società civile che presto incontrerà il sindaco.

«Abbiamo vinto - spiega Benatti - perché abbiamo spiegato ai cittadini cosa vogliamo fare e senza polemiche. A chi mi è stato accanto do 10 in pagella. Non c’erano motivi penalizzanti per cui avremmo potuto pagare dazio anche perché tutti i problemi amministrativi sono stati denunciati da noi, in nome della trasparenza».

Il futuro sarà in continuità con il passato. «Nei primi 100 giorni faremo quello che abbiamo fatto negli ultimi cento: lavoriamo per la città. Dobbiamo trovare la strategia per rendere attrattivo il centro storico e le zone franche saranno un bel volano. Poi c’è il tema del lavoro, dobbiamo riuscire a garantirlo con ogni mezzo. A breve si dovrà discutere il Pal sulla sanità: devono garantirci i servizi già previsti, si dovrà trovare un’integrazione forte con Carpi e si può anche andare verso un ospedale unico che serva la Bassa. In più l’hospice è indispensabile per tutelare le fasce deboli e fragili».

Ma l’orizzonte spazia anche sull’Unione. «Sarà più forte e accentrerà servizi. I cittadini ne avranno consapevolezza appena, con la riforma delle Province, la Bassa andrà a parlare con una sola voce proprio attraverso l’Ucman. Quello è il futuro». (f.d.)