Gazzetta di Modena

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Ospedali e parcheggi Così funziona il business-ganasce

Ospedali e parcheggi Così funziona il business-ganasce

Nato per tutelare gli utenti e battere la “sosta selvaggia” Ma sul servizio piovono critiche e - in alcuni casi - minacce

28 maggio 2014
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Ganasce alle ruote delle auto e polemiche nei parcheggi degli ospedali modenesi, un binomio che va avanti da alcuni anni. Le ultime furenti discussioni sono avvenute all'ospedale Ramazzini di Carpi, l'ultimo in ordine di tempo ad avere adottato il regolamento che punisce chi parcheggia dove non si dovrebbe all'interno dei cortili di pertinenza ospedaliera. Luoghi, inutile dirlo, molto delicati e dove potenzialmente un’auto parcheggiata male potrebbe anche mettere a rischio la vita di qualcuno, magari bloccando un’ambulanza.

Proprio al Ramazzini giorni fa qualche automobilista ha perso le staffe e, trovando la propria auto bloccata con le ganasce, ha addirittura minacciando di morte gli addetti della società se non gli avessero sbloccato il mezzo. Ma la situazione è molto più complicata e vanno fatte subito due premesse. Punto primo: non si parcheggia dove è vietato farlo. Punto secondo: il business delle aziende incaricate dalle Ausl di mettere le ganasce ai "furbetti" del parcheggio è piuttosto rilevante.

Nella nostra provincia gli ospedali che hanno adottato regolamenti che disciplinano il parcheggio nelle aree interne sono il Policlinico, Baggiovara e Carpi. Nei tre ospedali, stando ai numeri, la ganasce vengono attivate a tutto spiano, segno che ci sono ancora troppe persone che parcheggiano male.

All'ospedale di Baggiovara nel 2013 sono stati effettuati 114 interventi, con le ganasce applicate prevalentemente nel parcheggio riservato ai disabili; quest'anno invece gli interventi effettuati nello stesso luogo sono una cinquantina. Al Policlinico di Modena lo scorso anno ci sono state 1463 rimozioni: un numero molto più alto perché a Baggiovara c'è molto più parcheggio rispetto al Policlinico universitario. A Carpi, con il servizio attivo da appena due mesi, ci sono stati 3 rimozioni di auto con carro attrezzi e ben 170 interventi con le ganasce.

L'obiettivo di questi regolamenti, dichiarato dall'Ausl “è migliorare l'utilizzo dei parcheggi e contrastare i comportamenti degli automobilisti indisciplinati che magari parcheggiano fuori dagli spazi indicati o nei posti riservati ai disabili, lasciano l'auto in corrispondenza di scale e percorsi pedonali o in corrispondenza di importanti accessi alle strutture sanitarie”. Comportamenti che, giustamente, sono stati in varie occasioni alla base di numerose proteste da parte di disabili o pazienti con particolari patologie, automobilisti che hanno tutto il diritto di parcheggiare il più vicino possibile alla struttura ospedaliera. L'attività di controllo viene normalmente eseguita dall'azienda che fa vigilanza in ospedale, mentre la ditta che esegue la rimozione vera e propria e il bloccaggio dei veicoli viene individuata con una gara pubblica. L'aggiudicazione nei tre ospedali è andata alle aziende che, rispettando i parametri del capitolato di gara, hanno prodotto le tariffe meno onerose per i trasgressori.

Contrariamente a quanto si crede, quella che viene applicata ai trasgressori non è una multa o una sanzione, ma una tariffa che viene pagata per sbloccare o recuperare l’autoveicolo. Tariffa salata, soprattutto in questi tempi, pari a 79 euro da pagarsi per la rimozione delle ganasce. La cifra viene integralmente incassata dalla ditta che gestisce il servizio, mentre nulla è dovuto alle aziende sanitari

e. Queste, enti pubblici lo ricordiamo, hanno dunque come unico vantaggio dalla situazione quello di non assistere nei propri spazi a "parcheggio selvaggio". Va infine ricordato che, nel periodo di entrata in vigore dei regolamenti e anche successivamente, “le aziende sanitarie danno ampia comunicazione all'utenza con comunicati, cartelli, segnaletica varia - spiegano dall'Ausl - anche se ciò non è bastato a evitare polemiche. L'Ausl inoltre, nel periodo che precede l’entrata in vigore del regolamento, avvisa gli automobilisti indisciplinati lasciando sul parabrezza un biglietto che dava informazioni su come parcheggiare correttamente”.

Stefano Luppi