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Polo Alfa a Modena: l’incontro Fiat-Fiom non dissolve i dubbi

Polo Alfa a Modena: l’incontro Fiat-Fiom non dissolve i dubbi

Il segretario Landini: «Il Piano parla del rilancio del marchio ma dove si faranno i modelli? Per ora nessuna risposta»

28 maggio 2014
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Dall’atteso incontro di ieri a Torino fra la dirigenza del Gruppo Fiat Chrysler e il segretario della Fiom, Maurizio Landini, non sono stati dissipati i dubbi che ancora persistono sul futuro produttivo dell’azienda in Italia, futuro che coinvolge a pieno titolo anche Modena, dove si trovano gli stabilimenti Maserati e Cnh, oltre ovviamente alla Ferrari di Maranello.

Il sindacato Fiom era da lungo tempo escluso da qualsiasi rapporto con il Gruppo Fiat Chrysler e l’incontro di ieri potrebbe riaprire uno spiraglio in prospettiva. L’incontro verteva sul nuovo Piano industriale della casa automobilistica annunciato poche settimane fa. Un Piano che, soprattutto riguardo il rilancio del marchio Alfa Romeo, ha importanti riflessi sulla realtà modenese, dove si stanno concentrando i lavori di progettazione di nuove vetture ma non esistono certezze sugli stabilimenti che realizzeranno queste auto.

Nello stabilimento Maserati di viale Ciro Menotti per ora, oltre a vecchi modelli della Casa del Tridente, si producono fondamentalmente le Alfa 4C.

«È positivo che ci sia stato un incontro e che si stiano riprendendo relazioni che riaprono un percorso - ha detto Landini - ma nel merito restano delle preoccupazioni e rimangono ancora diversi dubbi. L'azienda ha confermato che il Piano garantirà la piena occupazione degli stabilimenti italiani ma non abbiamo avuto risposte sull'applicazione di questo Piano».

La dirigenza del Gruppo Fiat Chrysler ha confermato alla Fiom che «il nuovo Piano si fonda sul rilancio di Alfa Romeo e sulla costruzione di alcuni modelli Jeep anche in Italia. Nessuno di noi pensa che queste affermazioni siano negative - osserva Landini - ma, siccome di Piani ne abbiamo visti tanti, continuiamo a denunciare che non abbiamo risposte sul tipo di applicazione di questo Piano, su dove si fanno i modelli, su quando li si fanno, in che stabilimenti e con che tempi vengono messi in produzione. Siamo di fronte al fatto che continua la cassa integrazione - prosegue Landini - e che, se va bene, si supera tra qualche anno. Il governo batta un colpo sul nuovo Piano industriale della Fiat».

«Il 7 giugno è convocato il coordinamento di tutti i delegati - ricorda Landini - Come Fiom parteciperemo al congresso del sindacato americano a Detroit e avremo incontri anche con i delegati del Gruppo Chrysler per una discussione completa. Abbiamo chiesto che anche per Fiat Industrial sia fissato un incontro».

È noto che a Modena, in località San Matteo, è attivo il cosiddetto "capannone fantasma", dove si lavora soprattutto per il progetto messo a punto dal gruppo Fiat per rilanciare il marchio Alfa Romeo.

All'interno un pool di oltre 200 ingegneri lavora come fucina di idee per i nuovi modelli. A Modena il gruppo automobilistico potrebbe dare vita a un possibile Polo Alfa. Nel capannone di via Canaletto, angolo via delle Nazioni, nello stabilimento dove in passato si produceva la Mangusta De Tomaso, gli ingegneri da mesi lavorano con l’obiettivo di progettare otto nuovi modelli fra il quarto trimestre 2015 e il 2018. Sono stati stimati investimenti per cinque miliardi di euro. La previsione è di un volume di vendite di 400mila unità nel 2018, a fronte delle 74mila del 2013.

«Abbiamo bisogno di tornare alle origini - aveva dichiarato da Detroit Harald Wester, responsabile Alfa Romeo e Ad di Maserati - al nostro Dna. Abbiamo iniziato a farlo con la 4C, con la quale Alfa torna sul mercato americano».

Si trattava della conferma che Modena rimane un centro importante, di eccellenza nei piani di Fiat-Chrysler, ma non che rientri anche nei progetti di produzione. Per la produzione delle nuove Alfa l’attenzione per ora parrebbe infatti concentrarsi su Cassino e Melfi. E nemmeno l’incontro di ieri ha dissolto le ombre, anche se resta ancora realistica la speranza che a Modena possa approdare la produzione di almeno due dei quattro nuovi modelli Maserati previsti entro il 2018: le indiscrezioni ritengono probabile che possa trattarsi della nuova Alfieri Cabrio e della coupé Alfieri.