Gazzetta di Modena

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Volano 5 sindaci Pd «La nostra ricetta? Empatia e coerenza»

Volano 5 sindaci Pd «La nostra ricetta? Empatia e coerenza»

Bellelli, Solomita, Costi, Tosi e Nannetti ben oltre il 50% «La fiducia della gente grazie all’unità e alla credibilità»

28 maggio 2014
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Alberto Bellelli, Roberto Solomita, Maria Costi, Francesco Tosi, Federica Nannetti: sindaci che hanno qualcosa in comune. Cosa? In campagna elettorale ci hanno messo il simbolo, quello del Pd, e hanno ottenuto voti a valanga, tutti ben oltre il 50%, alcuni anche sopra il 60%, spazzando via da subito ogni dubbio, non lasciando nemmeno intravedere la possibilità del ballottaggio. Ma perché? Il simbolo non necessariamente è di per sè una garanzia, lo dimostrano i risultati differenti in altri Comuni. C’è dunque una ricetta? Un modo più o meno “giusto” per arrivare alle urne e proporsi agli elettori? Le sintesi troppo semplicistiche mal si sposano con l’eterogeneità di aree e territori, ma è certo che chi di questi risultati “bulgari” sta godendo i frutti qualche riflessione l’ha fatta. E qualche lezione l’ha tratta. «Primarie accese, partecipatissime e poi grande prova di unità, senza dimenticare che mi sono rifiutato di dar vita alla lista civica del sindaco, una scelta ispirata alla coerenza che evidentemente ha pagato»: lo spiega Francesco Tosi, che a Fiorano ha superato la soglia del 60%. «C’era chi pensava che discutere durante le primarie fosse sintomo di lacerazione; nient’affatto. L’unità l’abbiamo dimostrata dopo, quando serviva. Tutto il partito si è unito intorno a me e i cittadini hanno capito e apprezzato. Non è passato inosservata nemmeno l’applicazione alla lettera del regolamento del partito che invita a non superare i due mandati. Ultimo non per importanza, la scelta di evitare la lista civica del sindaco, la classica sponda per chi non vuole identificarsi nel partito ma vuole votare la persona. Io ho detto no, ho voluto valorizzare il Pd come partito aperto, inclusivo, pronto a recepire idee e temi validi; ci abbiamo creduto, abbiamo investito in una lista di persone provenienti dalla società civile e siamo stati ripagati». Qualità irrinunciabile e imprescindibile per Maria Costi, primo cittadino di Formigine con un Pd al 52,21%, è la credibilità delle persone. Renziana della prima ora, sguardo sempre avanti, ha improntato il suo lavoro da assessore prima e poi la sua campagna elettorale da sindaco «sullo sforzo di mettersi nei panni delle persone, di creare empatia, di riconoscere il valore di ciò che crea unità e coesione sociale, oltre naturalmente l’innovazione». «Vengo da un’amministrazione i cui risultati sono tangibili - dice - e la gente è molto più intelligente di quanto si creda, o si finga di credere. Il segreto? Dire la verità, sempre. Una volta andavano di moda le promesse elettorali, ora i ritornelli non fanno presa. Fattore determinante per il nostro risultato anche l’unità, le liti e i personalismi non pagano mai». Un elemento vincente per il quasi 52% del Pd a Carpi, secondo il neo sindaco Alberto Bellelli, è stata «senza dubbio la grande campagna per le primarie, che abbiamo vissuto al meglio come opportunità di confronto con la cittadinanza e non solo come selezione del candidato. E se ho vinto le “secondarie”, è stato perché ci siamo giocati bene quella carta».

Claudia Benatti