Gazzetta di Modena

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Dopo lo shock, nel Pd parte la caccia ai colpevoli

di Davide Berti
Dopo lo shock, nel Pd parte la caccia ai colpevoli

Riunione a porte chiuse: voto disgiunto, gioco di squadra e caso Maletti

29 maggio 2014
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Musi lunghi in casa Pd. Il ballottaggio brucia e lascia strascichi. Poche ore di sonno, qualcuno ha fatto anche la notte in bianco, per mettere da subito in piedi la macchina del ballottaggio. Era già prevista, perché il ballottaggio non è stata un’amara sorpresa non preventivabile, ma piuttosto una brutta mazzata evitabile.

La giornata di ieri il Pd l’ha trascorsa su due fronti: costruire il consenso per vincere il duello con Marco Bortolotti e dare la caccia ai colpevoli dei voti che sono mancati - tanti, troppi di differenza con le Europee - nel computo finale. Un “giochino”, quest’ultimo, pericoloso, perché rischia di minare i quindici giorni più decisivi della storia del Pd modenese. Ecco perché Muzzarelli ieri avrebbe detto ai suoi di voler stare sempre e comunque davanti a tutto e tutti. Pd compreso. Perché i maggiori problemi vengono da lì.

IL VOTO DISGIUNTO

Muzzarelli è stato “punito” dal voto disgiunto? E quanto ha pesato nell'urna? Quello negativo a Muzzarelli si può stimare intorno ai 700 casi a favore di Montanini e, in misura doppia, della Querzè. Ecco il ragionamento: Muzzarelli ha preso 47.492 voti personali da sindaco. Le sue liste 48.058. Nell'ipotesi che nessuno abbia votato solo Muzzarelli senza dare il voto a una lista, il voto disgiunto sfavorevole a Muzzarelli sarebbe a quota 566.

Ci sono 755 schede che riportano solo il voto al candidato sindaco. Ipotizzando che solo un quarto (per stare bassi) siano voti a Muzzarelli, porterebbe a stimare in circa 700 il voto disgiunto a suo sfavore.

Facendo il ragionamento al contrario sugli altri candidati risulta che chi ha beneficiato del voto disgiunto sfavorevole a Muzzarelli sono stati principalmente Montanini (tra i 200 e i 250 casi) e in misura quasi doppia la Querzè (tra i 400 e i 450 casi). Non è da escludere qualche decina di schede anche per Novara. Pochi? Tanti? Comunque quanto basta per mettere in discussione un risultato che poteva essere ben diverso.

LA CACCIA AI COLPEVOLI

Dicevamo che si tratta di un “giochino pericoloso”, ma i segnali sono arrivati e mettere i puntini sulle “i” non guasta. Primo tra tutti l’atteggiamento del fronte Maletti. Non è piaciuta l’assenza dell’ex assessore e dei suoi fedelissimi al discorso di fine scrutinio pronunciato da Muzzarelli alla Manifattura domenica sera, poco prima della mezzanotte. La squadra Maletti era tutta radunata nel quartier generale di Largo Garibaldi alla spunta delle preferenze per entrare in consiglio comunale.

GIOCO DI SQUADRA

È mancato. E questa è una delle principali responsabilità che è sul banco degli imputati. Colpa di una lista che, così articolata, ha dato il “la” a cannibalismi. Non è la qualità delle persone che si discute, ci mancherebbe, ma piuttosto il “come” questa lista sia stata costruita, con quali logiche, indipendentemente dai 32 nomi scelti e da quelli che, in un caso o nell’altro entreranno in consiglio come maggioranza. Quali nomi riportavano le preferenze dei voti disgiunti? Questa è la caccia alle streghe del post voto, che rischia però di essere fumo negli occhi all’interno di una battaglia che il Pd, se vuole vincere, deve guardare dritta in faccia senza tentennamenti.

RISCHIO AFFLUENZA

In quanti andranno a votare al ballottaggio? Questa è l’altra domanda che tutti si fanno. Riportare alle urne tutti coloro che hanno votato Pd domenica scorsa sarà complicato. Tanto complicato quanto curioso vedere cosa farà il centrodestra, che pubblicamente non potrà mai dire di sostenere Grillo. Anche qui i retropensieri si sprecano.

QUERZÈ SI O NO?

Diverse scuole di pensiero anche sul fronte Querzè. Ragionamenti hanno riempito la giornata di ieri, della serie: corteggiamento o no? Muzzarelli aveva già fugato i dubbi, dicendo che non aveva bisogno di nessun apparentamento. Formalmente sì, è vero. Anche perché un appoggio ufficiale, in caso di vittoria, significherebbe per la Querzè perdere un consigliere. Ma gli accordi si possono fare in tanti modi. Un assessorato? Scenario possibile, ma Querzè farebbe fatica a giustificarlo ai suoi. Piuttosto, le intese possono essere anche più larghe, Muzzarelli lo sa. Non c’è solo la giunta che può dare risposte in termini di accordi. Ci sono, ad esempio, tra poco più di un anno, le nuove nomine della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dove il Comune di Modena nomina. Ma Muzzarelli sa anche che 28mila voti di differenza da recuperare in un ballottaggio, con quelle percentuali, sono un’enormità. E può rischiare. Può rischiare di fare tutto da solo. Tutto con quel progetto che ieri il suo “capo” Vasco Errani ha definito «progetto di innovazione e di cambiamento che ha le condizioni giuste per il successo». Ma per misurarlo resta un’ultima possibilità. E da stasera, con l’inaugurazione della Festa Pd di Ponte Alto, Muzzarelli ricomincerà a correre. Domani ci sarà la segreteria Pd, venerdì l’assemblea cittadina, poi la riunione coi circoli, con un unico diktat: processi a porte chiuse, come ieri. A porte aperte solo la carica per il ballottaggio. Ne sarà capace questo Pd?

@dvdberti

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