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Favia: «Scandalo che non mi sorprende»

Favia: «Scandalo che non mi sorprende»

Il consigliere ex grillino già due anni fa aveva presentato una interrogazione: «Si vada fino in fondo»

29 maggio 2014
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«Il nuovo scandalo che ha travolto il policlinico di Modena non è una sorpresa». A dirlo è Giovanni Favia, consigliere regionale ex M5S, che nel 2012 presentò in Regione un'interrogazione alla giunta Errani per chiedere chiarimenti sulla fornitura di attrezzature e strumentazioni all'interno dell'ospedale modenese.

«Anche se mi auguro che i protagonisti di questa vicenda abbiano la possibilità di dimostrare la loro estraneità ai fatti che gli vengono contestati - commenta Favia in una nota - l'inchiesta portata avanti dalla procura di Modena non mi sorprende».

Le indagini hanno portato finora all'iscrizione di 63 persone nel registro degli indagati, sequestri preventivi di beni per oltre un milione di euro e accuse che vanno dall'associazione a delinquere, alla corruzione, all'abuso d'ufficio, per una serie di appalti pilotati. «Già due anni fa - ricorda Favia- presentando un'interrogazione alla giunta regionale, denunciai le modalità poco chiare con le quali venivano gestiti gli appalti all'interno del policlinico. Un vero e proprio sistema - lo definisce il consigliere regionale- fatto di tangenti mascherate da donazioni, che adesso spero la magistratura possa svelare fino in fondo».

Per l'ex grillino si tratta di un «modus operandi che dimostra, ancora una volta, come sia cambiato il nostro sistema sanitario, sempre più vicino alle logiche di un'azienda privata. Chi dirige reparti ospedalieri, infatti, non deve preoccuparsi solo di fare il buon chirurgo o il buon sanitario, ma deve soprattutto calarsi nei panni del manager, con risultati spesso ai limiti della legalità, come dimostra l'inchiesta portata avanti a Modena», chiosa Favia.

Ciò che emerge dall'inchiesta della procura di Modena sul Policlinico è «un sistema di collusioni e intese davvero inquietante tra pubblico e privato che mi auguro possa, nel corso dell'inchiesta, essere chiarito e ridimensionato nelle sue proporzioni». Adriana Querzè, candidata sindaco con la sua lista civica, commenta così in una nota la notizia delle indagini su presunti appalti pilotati. Querzè si dice «molto colpita» dalla vicenda, perchè «pur essendo convinta che Modena debba cambiare e liberarsi dai condizionamenti dei poteri forti che hanno retto in questi decenni le sorti della città, mai avrei immaginato che certe commistioni eticamente riprovevoli potessero degenerare così».