Gazzetta di Modena

Modena

«La qualità dei servizi non cambia»

«La qualità dei servizi non cambia»

Dipendenti e pazienti preoccupati per lo scandalo, la Petropulacos li rassicura

29 maggio 2014
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Un’altra doccia fredda per il Policlinico dopo l’inchiesta su cardiologia terminata con più di 50 imputati - tra medici e manager biomedicali privati - davanti al gup. Dopo la misteriosa inchiesta su oncologia che dura da quasi due anni. Dopo il crollo della palazzina dell’Ausl. E dopo il recente clamoroso furto di medicinali “H”, costosissimi, compiuto da ladri specializzati ai danni della farmacia interna dell’Ausl.

La retata dei Nas di Parma su indicazione della Procura modenese getta altra preoccupazione e amarezza tra il personale dell’ospedale di via del Pozzo. A cominciare dal direttore generale Licia Petropulacos, che la Regione aveva inviato nel marzo 2012 in via del Pozzo proprio per far piazza pulita di situazioni irregolari i illegali da un punto di vista gestionale. Ieri la Petropulacos ha parlato brevemente con i giornalisti senza però entrare nel merito di una vicenda che però deve conoscere a fondo, dal momento che le indagini della Procura sono state condotte prevalentemente sotto la sua direzione, come noto, con la sua collaborazione attiva. Le sue parole non sono per difendere il suo operato o per chiamarsi fuori da un’indagine nella quale si sa che non c’entra, ma vanno a chi vive, si cura e lavora dentro l’ospedale. «Mi interessa solamente che la Procura faccia le indagini e si ristabilisca serenità e fiducia tra i pazienti e il personale sia medico che tecnico o amministrativo». Non dice niente sull’ex dg Cencetti per il quale aveva lavorato qualche mese come direttrice sanitaria prima di dimettersi e passare in Regione. Niente neppure sul materiale dell’epoca acquisito dai Nas in questi mesi.

«Vorrei che i modenesi capissero che queste indagini sono necessarie ma non toccano la qualità dell’assistenza sanitaria - spiega in corridoio - non posso dire altro, se non che da parte mia continuerò nella mia opera di trasparenza totale in questo ospedale».

Nei corridoi amministrativi regna il silenzio: nessuno parla dell’accaduto. Non parla più la Petropulacos, chiusa per tutto il giorno nel suo ufficio, se non per questi commenti generici, e non parla l’ufficio stampa. Si sa che molti dipendenti dell’epoca Cencetti se ne sono andati. Si sa quasi per certo - ma il silenzio della Procura certo non aiuta a fugare le paure - che non ci sono medici coinvolti nell’indagine.