Gazzetta di Modena

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Due nuovi acquirenti per la Terim

Due nuovi acquirenti per la Terim

L’interessamento di due società confermato nell’ultimo incontro fra i sindacati e il responsabile del concordato

30 maggio 2014
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Mesi di assenza e così ci si comincia a guardare il giro. Si parla dell'annosa vertenza Terim, azienda metalmeccanica che produce elettrodomestici con due stabilimenti a Baggiovara e Rubiera.

Dopo anni di confronti, accordi, nuove crisi e la fatidica firma con l'imprenditore egiziano Farouk Khaled per rilevare la società, poi scomparso, sembrano affacciarsi all'orizzonte dei possibili sostituti.

È ancora tutto fumoso, non si ha nessun dettaglio, però il responsabile della procedura concorsuale (attualmente la società, infatti, è in concordato preventivo) ha avuto contatti con due realtà che sisarebbero dimostrate interessate a rilevare la società.

È quanto è stato comunicato ai sindacati nell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi. I responsabili della procedura hanno avuto solo dei semplici contatti con due realtà interessate al perimetro complessivo di Terim, ma non sono stati forniti dettagli riguardo alle possibili proposte di acquisizione dell'azienda.

La cautela è comprensibile dopo la negativa esperienza vissuta con l'imprenditore egiziano e la Eg-Italy, società appositamente costituita per rilevare la Terim, per poi sparire nel nulla, disattendendo tutti gli impegni presi davanti alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni. La firma dell'accordo era arrivata a settembre dopo mesi di trattative (che tante volte si erano rotte, per poi riprendere): la Eg-Italy avrebbe rilevato il sito di Rubiera e con esso oltre 200 dipendenti, a condizioni che altri 130 fossero andati in mobilità su base volontaria; il piano industriale prevedeva l'avvio graduale della produzione, per essere a regime entro il 2015.

Ma il piano industriale della azienda di Khaled non è mai partito. E per i lavoratori, ormai da oltre cinque anni in cassa integrazione, è ricominciata l'incertezza sul futuro anche se non è mai scomparsa la volontà di trovare una soluzione. Gli incontri, anche a livello istituzionale, sono proseguiti. E oggi l'unica via per poter arrivare alla salvezza è proprio trovare un nuovo acquirente, seppellita la speranza che Khaled si rifaccia nuovamente avanti. Parallelamente prosegue anche il percorso relativo alla riconversione produttiva dello stabilimento di Baggiovara, per il quale ugualmente si era parlato di un complesso di realtà imprenditoriali interessate. Anche in questo caso non si hanno dettagli, né sul settore, né sul progetto, tanto meno sui soggetti interessati. Ora non rimane che attendere.

Le parti si sono date appuntamento per un nuovo incontro tra circa una ventina di giorni, sperando in qualche maggiore dettaglio, che ridia speranza ai lavoratori.

Felicia Buonomo