Gazzetta di Modena

Modena

«Non comprate quell’auto, deve essere mia»

«Non comprate quell’auto, deve essere mia»

Finalese denunciato dalla Volante per turbativa d’asta: aveva minacciato gli altri contendenti

30 maggio 2014
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Non riusciva a capacitarsi del fatto che l’auto, per la quale aveva investito migliaia e migliaia di euro, credendo di acquistarla da una persona onesta, fosse finita all’asta giudiziaria. E così l’altro pomeriggio G.C. 51 anni residente a Finale ha deciso di provare a riconquistare nuovamente la “sua” auto presentandosi all’asta giudiziara. Qui però si è reso conto che la Bmw X3 era un pezzo troppo appetibile per gli habituè di questo vendite all’asta. Erano in tanti, infatti, ad attendere che la sua auto fosse battuta dal banditore. A quel punto ha pensato di “eliminare la concorrenza”. Come? Ha iniziato ad avvicinare ad uno ad una le persone presenti e dopo aver indicato l’auto che di lì a poco sarebbe stata messa in vendita ha spiegato loro: «Quella macchina è mia, e me la devo portare a casa io. Quindi non fate alcuna offerta di acquisto» A chi comprensibilmente obiettava: “Scusi ma lei chi è? E io sono libero di fare le offerte che voglio» Avrebbe risposto con minacce in piena regola della serie «Se non volete avere guai lasciate perdere...» Con alcuni potenziali acquirenti le minacce hanno avuto buon esito, nel senso che queste persone hanno preferito desisstere ed allontanarsi tenendo questo personaggio.

La cosa non è pasasta inosservata al responsabile delle aste giudiziarie che ha ben pensato di chiamare la Polizia. Sul posto è intervenuta una Volante che, dopo aver raccolto la testimonianza dei presenti, ha identificato G.C. scoprendo che l’uomo aveva anche alcuni precedenti penali.

Per lui è scattata la denuncia per turbativa d’asta e non è escluso che possa essere affiancata anche una denuncia per tentata estorsione. Spetterà comunque al magistrato di Udine formulare eventuali accuse. L’auto infatti era stata messa in vendita dalla procura della città friulana la quale aveva scoperto che chi ha venduto la Bmw al finalese aveva a sua volta truffato il concessionario. Quindi il mezzo finì sequestrato e messo all’asta con l’intento rimborsare del danno subito dal rivenditore udinese truffato. Il malcapitato finalese non si è capacitato di questa vicenda e ritenendosi nel giusto voleva a tutti i costi ritornare in possesso di quanto riteneva legittimamente di aver acquistato. Così accecato dal fine non ha pensato che minacciando gli altri partecipanti all’asta commetteva un reato.