Gazzetta di Modena

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Terremoto 2012-2014/ Suona il silenzio: la Bassa si ferma Il ricordo delle scosse e dei morti - IL DOSSIER - IL VIDEO - VIDEO/2 - VIDEO/3 - VIDEO/4 VIDEO/5

di Giovanni Vassallo
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Cerimonia alle scuole di Mirandola Il sindaco: «Ci sono ancora tanti problemi, ma entro cinque anni vorrei chiudere tutte le pratiche»

30 maggio 2014
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MIRANDOLA. 29 maggio, una data che da queste parti non può essere dimenticata. Nonostante siano passati ormai due anni il ricordo è ancora vivo, tanto che ieri una buona parte della comunità ha voluto commemorare ciò che è stato e che ha segnato in modo indelebile la vita di tutti. Momenti di morte e distruzione, ma anche di affetto, solidarietà e sostegno reciproco. L’apice della commozione si è raggiunto ieri mattina, quando nel giardino delle scuole medie “Montanari” (il cuore pulsante del paese nella fase dell’emergenza più acuta, essendo uno dei pochissimi edifici pubblici rimasti agibili) si è tenuta la cerimonia ufficiale in ricordo delle vittime, alla quale erano presenti anche diversi familiari di coloro che in quel 29 maggio di due anni fa persero la vita. In loro onore è stata deposta una corona di fiori proprio a fianco della targa commemorativa che sorge davanti a quello che è stato ribattezzato “l’albero della memoria”, che dall’anno scorso incarna l’indelebile ricordo di chi non c’è più.

Il sindaco Maino Benatti, durante il discorso istituzionale, ha più volte fatto riferimento alla dignità con cui i familiari delle vittime riescono a sopportare la perdita dei loro cari, oltre a ringraziare tutte quelle forze (protezione civile e volontari) che nel corso di questi due anni si sono prodigate per il bene di Mirandola. «Ora però dobbiamo accelerare - prosegue il primo cittadino - L’obiettivo è quello di chiudere il discorso ricostruzione entro i prossimi cinque anni. I problemi sono ancora tanti ed è inutile nasconderlo: penso ad esempio alle 2300 persone ancora assistite, ai 200 cantieri in centro ancora da avviare e alle mille pratiche che devono ancora avere risposta. Anche il governo però deve fare la sua parte».

Sono tre le richieste messe sul piatto da Benatti che non hanno ancora trovato riscontri concreti a Roma: fiscalità di vantaggio per i centri storici, la creazione di una legge quadro nazionale che diventi il riferimento normativo per tutte le calamità naturali e una decisa accelerazione nell’erogazione di quel miliardo che ancora manca per la ricostruzione delle opere pubbliche.

A seguire la manifestazione si è spostata nell’auditorium della scuola, dove ha avuto luogo il ringraziamento alle forze di polizia, indispensabili nei mesi più critici per scongiurare il rischio sciacallaggio. Anche in questo caso i numeri sono eloquenti: nel corso di questi due anni a Mirandola sono transitati 1263 agenti, provenienti da 82 comandi di 10 regioni italiane. Le nutrite delegazioni hanno poi offerto l’ennesimo segnale di solidarietà, con la consegna dei mille euro derivanti da una raccolta fondi spontanea che ha coinvolto in particolar modo le forze di polizia di Torino e di Castelfidardo (Marche): la somma verrà utilizzata per la realizzazione di un laboratorio protetto per disabili. Il 22 giugno, inoltre, presso lo stadio “Lolli” si terrà un triangolare che vedrà impegnate le forze di polizia municipale, gli operatori del pronto soccorso e i vigili del fuoco volontari. Anche in questo caso il ricavato andrà in beneficenza, e più precisamente all’Aid (Associazione italiana contro la dislessia).

Al termine della mattinata nell’atrio della scuola è stata scoperta una targa commemorativa con cui la polizia ha voluto ringraziare dell’ospitalità ricevuta, quasi a voler sottolineare come queste terre abbiano saputo restituire, arricchendoli, quanto offerto da tutti gli operatori e dai volontari nel corso di questi due anni. Un’esperienza da cui hanno voluto congedarsi con un ringraziamento a tutta la Bassa: “il vostro affetto ci ha ripagato di tutti i sacrifici”.