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Tangenti al Policlinico /Il maxi-appalto da 130 milioni che fa tremare le cooperative

di Davide Berti
Tangenti al Policlinico /Il maxi-appalto da 130 milioni che fa tremare le cooperative

Voluto nel 2009 da Stefano Cencetti, ex direttore generale indagato con la moglie e altre 62 persone Se lo aggiudicò una cordata formata da grandi imprese. La Coopservice nega ogni coinvolgimento

31 maggio 2014
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Ciò che fa tremare le cooperative e diverse aziende modenesi è questo: un maxiappalto da 130 milioni di euro, assegnato nel dicembre del 2009, e vinto da una compagine tra le cui fila figurano colossi del mondo imprenditoriale della nostra provincia. Lo ammette anche la Coop Service, capogruppo mandataria dell’associazione temporanea di scopo che si aggiudica l’assegnazione dei lavori: «È questo l’unico rapporto che abbiamo col Policlinico».

RICHIESTE DELLA PROCURA

La procura di Modena ha presentato ieri al Gip del Tribunale la richiesta di convalida del sequestro di denaro e beni compiuto con l'operazione “Last business” dei carabinieri, nel quadro dell'inchiesta su un giro di appalti pilotati e tangenti al Policlinico di Modena. La decisione del Gip - il sequestro ai fini di confisca ha riguardato beni e denaro per circa un milione e mezzo di euro - è attesa in una decina di giorni. Gli indagati sono 63 in totale, ma solo cinque di loro hanno ricevuto avvisi di garanzia essendo state compiute perquisizioni nei loro confronti. Si tratta dell'ex direttore generale del Policlinico di Modena, Stefano Cencetti, della moglie Maurizia Viviani, direttrice del poliambulatorio privato Fkt di Carpi, dell'ex deputato diessino di Arezzo Vasco Giannotti e della sua compagna Giorgia Artiano, soci della società di consulenza Gutenberg, e infine di Mauro Amadei, riconducibile alla società Multiline di Reggio Emilia attiva nel settore dell'igiene ambientale.

LE ACCUSE

L'ipotesi degli inquirenti è che società ed enti che operavano nella promozione scientifica e nella ricerca servissero da ponte per mascherare il passaggio di denaro da chi si aggiudicava lavori e forniture di apparecchiature al Policlinico a chi li assegnava. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e riciclaggio.

LA DIFESA

Negli atti relativi all'operazione del Nas figurano nomi di cooperative che negli anni si sono aggiudicate lavori nella struttura modenese - come riportato dall’Agenzia Ansa - il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e la Coop Service di Reggio Emilia. Quest'ultima, in una nota, ha però dichiarato la propria estraneità alle accuse precisando di non aver avuto alcuna comunicazione giudiziaria: «Nessuna comunicazione è stata recapitata ai nostri manager o legali rappresentanti. Sono accuse che non hanno fondamento nella realtà, avendo sempre operato nel pieno rispetto delle regole e della massima trasparenza. Coop Service si dichiara pronta a fornire la propria totale collaborazione agli organi inquirenti. A tal proposito ha dato mandato ai propri legali di prendere contatti con la Procura di Modena per poter fornire, in tempi rapidi, informazioni e documentazioni utili a chiarire la vicenda».

IL MAXIAPPALTO

L’appalto in questione riguardava l’affidamento in global service di servizi alberghieri e di supporto e dei lavori di realizzazione di edifici funzionali all’espletamento dei servizi stessi. L’offerta complessiva arrivava addirittura a 130milioni di euro, 130.544.376,81 per la precisione. Un’aggiudicazione avvenuta con procedura ristretta che prevedeva un canone di nove anni che scadrà nel 2018. Chi ha vinto questo bando, insomma, sta ancora lavorando e lo farà anche per i prossimi quattro anni. L’associazione temporanea che si è aggiudicata i lavori comprende, oltre alla Coop Service come capogruppo mandataria le mandanti Acea Costruzioni spa, Consorzio Cooperative di Costruzioni, Coop Facchini Portabagagli , Dussmann Service, Manutencoop Facility Management spa, Servizi Italia spa, Lavanderia Industriale Zbm srl, Cir Food. Una dopo l’altra, insomma, aziende note sul nostro territorio e da sempre molto attive.

COSA DICONO I NAS

Perché c’è preoccupazione? Perché questo global service sembra essere l’unico appalto che corrisponde ai criteri scritti nero su bianco dai Carabinieri dei Nas che stanno portando avanti l’inchiesta insieme alla Procura di Modena. Si legge nel rapporto del nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma: «Appalti con grandi gruppi imprenditoriali del ramo edile e servizi, consorzi di imprese aggiudicatari di commesse anche pluriennali ed anche di ingente valore per conto del Policlinico di Modena, nonché imprese designate per l'esecuzione delle opere appaltate».

L’altro filone sul quale si sta indagando riguarda i contatti intercorsi tra Stefano Cencetti, al centro dell’inchiesta, con soggetti privati del ramo biomedicale.

@dvdberti

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