Bper, 3.684 sì all’aumento di capitale
Notevolissima affluenza di soci. Solo 16 voti contrari e 1 astenuto. L’Ad Vandelli: «Abbiamo scelto la tempistica giusta»
Sono 3.684 i voti favorevoli alla approvazione dell’aumento di capitale espressi dall’assemblea straordinaria dei soci di Banca Popolare dell’Emilia Romagna ieri mattina nei padiglioni di Modena Fiere.
Numeri significativi anche se si devono ovviamente considerare i voti espressi per delega: i soci effettivamente presenti erano quindi meno ma un colpo d’occhio comunque notevole se si pensa che l’esito era scontatissimo e soprattutto valutando la data più da week end balneare. Migliaia di soci non hanno voluto disertare l’appuntamento con la banca cittadina e con un’assemblea che ha bruciato i tempi: verso le 10,30 gli interventi sul palco e le operazioni di voto per alzata di mano erano esaurite e un’ora dopo l’amministratore delegato Alessandro Vandelli ha incontrato i giornalisti per fare il punto in una conferenza stampa.
La nota diffusa da Bper dopo l’assemblea ha precisato che è stata approvata «la proposta di aumento di capitale sociale a pagamento e in via scindibile, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2014, per un importo complessivo massimo pari a euro 750 milioni, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di nuove azioni ordinarie Bper del valore nominale di euro 3,00 ciascuna, da offrirsi in opzione agli aventi diritto ai sensi dell’art. 2441 del Codice civile (l’“Aumento di Capitale”). La ricapitalizzazione - aggiunge Bper - è finalizzata a raggiungere un Cet 1, principale indicatore della solidità patrimoniale, superiore al 10%. Auspicabilmente la ricapitalizzazione, che deve essere conclusa entro la fine del 2014, verrà realizzata entro il prossimo 31 luglio».
Ricordiamo che chi fosse in possesso di azioni Bper per un valore, per esempio, di 10mila euro per aderire all’aumento di capitale ne dovrebbe versare non meno di 2.700.
Il nuovo amministratore delegato Vandelli quando gli è stato chiesto di spiegare a un piccolo socio, eventualmente in condizioni economiche non brillantissime, quali fossero i motivi per sottoscrivere questo aumento di capitale, ha risposto che «ci sono due ordini di ragioni per aderire: una di carattere generale e una più specifica. La prima, d’ordine generale, riguarda il fatto che le banche vengono in linea di massima molto sottovalutate perché non viene riconosciuto il rapporto reale fra il loro valore e la loro solidità patrimoniale. Poi c’è un motivo specifico di Bper, che è una banca destinata a crescere nei ricavi, anche perché contiamo di intercettare una crescita più generale, potremo così ridurre anche gli accantonamenti, recentemente cospicui, e tornare a livelli di redditività importanti. Queste le ragioni per cui credo - ha concluso Vandelli - che questa, anche per il piccolo socio, sia una reale opportunità». Motivazioni quindi che potrebbero portare prossimamente in alto la quotazione del titolo.
Sulle ragioni di questo aumento di capitale l’Ad Vandelli ha ribadito che le motivazioni della scelta non vanno ricercate «soltanto nei nuovi criteri di vigilanza europea con i relativi controlli prolungati ma anche nella opportunità di cogliere i cambiamenti degli scenari economici cui andremo incontro. La nostra banca - ha detto l’Ad - ha sempre fondato il proprio successo sulle attività tradizionali e non in ambito finanziario ma credo che a maggiore ragione nei prossimi mesi potremo erogare credito a imprese e famiglie sia per la liquidità disponibile sia perché è auspicabile che possa esserci una crescita della domanda. Un segnale importante viene dai mutui residenziali, in forte crescita nello scorso mese di marzo».
Vandelli ha anche precisato che «Bper ha anche saputo valutare con attenzione la tempistica dell’aumento di capitale, evitando di agganciare la fase più acuta della crisi. Credo che questo potesse essere il momento migliore sotto tutti i punti di vista».