Dopo il terremoto Massa inaugura la sua nuova palestra
FINALE. Taglio del nastro, festa e un certo sollievo ieri per la nuova palestra di via Mascagni, che nasce in sostituzione dell'edificio danneggiato il sisma. La struttura, operativa da un mese, è...
FINALE. Taglio del nastro, festa e un certo sollievo ieri per la nuova palestra di via Mascagni, che nasce in sostituzione dell'edificio danneggiato il sisma. La struttura, operativa da un mese, è all'interno del parco scolastico ed è stata costruita secondo criteri avanzati sia dal punto di vista dell'antisismicità (la struttura portante è in acciaio), sia dal punto di vista energetico (è di classe A). Il costo ammonta a 1 milione 650 mila euro, fondi stanziati dalla Ue. Gli aspetti più critici riguardano invece il tribolato percorso attraverso cui si è arrivati a questa inaugurazione. L’appalto era stato vinto dalla Steda, la ditta di Bassano del Grappa, poi coinvolta nell'inchiesta “Do ut des” della Procura de l'Aquila, in seguito alla quale emerse un sistematico utilizzo di tangenti negli appalti post-sisma del 2009. Tra gli indagati anche l'ad Daniele Lago, che avrebbe corrotto amministratori pubblici in cambio di aiuti. La Steda nel frattempo aveva però già vinto altri appalti in diversi Comuni del cratere emiliano, che prevedevano l'installazione di moduli abitativi rurali a Finale e a Rovereto, la costruzione dell'asilo a San Felice e delle elementari a Mirandola. Dopo il caso di Massa la Regione si era affrettata a prendere le distanze, sottolineando che all’epoca dell'indizione dei bandi (estate-autunno 2012) la ditta veneta era in regola. «Temevamo che la Steda, a causa delle difficoltà economiche, bloccasse il cantiere della palestra - spiega il sindaco di Finale, Ferioli - Ci avrebbero dovuto consegnare la struttura entro l'estate del 2013, ma le vicende interne hanno provocato uno slittamento di 7-8 mesi rispetto alle tempistiche iniziali».
Giovanni Vassallo