Gazzetta di Modena

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Il nuovo Consiglio si annuncia frizzante Pd con “minigruppi”

Spariti o ridimensionati alcuni storici partiti d’opposizione M5S, Per Me Modena e CambiaModena pronti a battagliare

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Un consiglio comunale in gran parte rinnovato quello che si insedierà non appena saranno ultimate le procedure relative alla proclamazione degli eletti.

Ma che consiglio comunale sarà? Intanto un consiglio che vede ridimensionati i partiti tradizionali, alcuni addirittura scompaiono.

La Lega Nord dopo l’exploit di 4 anni fa è stata azzerata, Forza Italia è ridotta a due soli elementi, l’Udc mantiene il suo consigliere grazie a Giuseppe Pellacani, candidato sindaco di coalizione che costituirà il gruppo. Il NuovoCentroDestra mantiene il consigliere, così come Sinistra Ecologia e Libertà. Poi ci sono le componenti nuove sulle quali saranno puntati i riflettori. Su tutte il fenomeno Movimento 5 Stelle che questa volta entra in forze con la prospettiva di vivere il quinquennio da assoluti protagonisti nel mettere in difficoltà il Partito Democratico e la giunta nell’interesse dei cittadini, come hanno affermato durante tutta la campagna elettorale. Ma anche i due consiglieri di Per Me Modena, gruppo capitanato dall’ex-assessore Adriana Querzè promettono un’opposizione costruttiva specie su temi come l’istruzione e l’ambiente. Terza componente nuova è la lista civica CambiaModena con il suo leader Antonio Montanini.

La maggioranza è ovviamente saldamente in mano al Partito Democratico, ma già si scommette su quanti saranno i “sottogruppi” in cui si dividerà e, di rimando, in che modo cercheranno di influenzare o veicolare le scelte della Giunta. Il gruppo più numeroso è quello che fa riferimento a Francesca Maletti e Fabio Poggi, in tutto 7 persone con le quali la giunta prima di prendere ogni tipo di decisione dovrà comunque cercare di entrare in sintonia. C’è poi l’area di Modena Attiva con Claudio Tonelli, il riferimento di Richetti ovvero Diego Lenzini, la vecchia guardia “Bersanianana (?)”con Trande,Rocco, Arletti, Carpentieri e Stella. Ci sono poi le possibili battitrici libere Caterina Liotti e Giulia Morini, secondo alcuni più vicine all’area Maletti;più facile ipotizzare posizionamenti diversi a seconda del tema. Come si può intuire ci sarà gran lavoro per il capogruppo e anche per il Pd chiamato a dare segnali di compattezza, quelli assenti in questi anni, perchè no di un ipotetico assessore con delega ai rapporti con il consiglio.... Quanto all’oppposizione tradizionale c’è da capire se Galli, Morandi, reduci di Forza italia, avranno o meno voglia di dare battaglia. Di sicuro, conoscendo il carattere di Galli, non mancheranno occasioni di scontri verbali tra il capogruppo azzurro non solo con il Pd ma anche E soprattutto con i grillini. A cercare di dirigere il traffico servirà comunque un presidente autorevole. Il Pd punterebbe su Francesca Maletti (i maligni sussurrano “così la imbrigliamo”) resta da capir se accetterà o se, magari, lo farà chiedendo la possibilità di continuare ad interessarsi della vita politica in sintonia con la Giunta. In alternativa salgono le quotazioni di Fabio Poggi.

Andrea Marini