Precari in allarme: tanti arrivi dal Sud
Scuola. Aumentano gli studenti, cresce il numero delle cattedre e si riaprono le graduatorie: inizia la caccia al posto
Trecentosessanta insegnanti in più chiesti dalla Regione alla vigilia dell'attesa riapertura delle graduatorie provinciali dei docenti precari. C'è grande suspence a Modena, dove migliaia di docenti iscritti nelle liste degli insegnanti che ambiscono al passaggio di ruolo, o all'incarico come supplente annuale o temporaneo, attendono di conoscere la portata del preannunciato arrivo di colleghi da altre regioni colpite dai tagli.
Da fonti sindacali del Sud si apprende che sarebbero centinaia i docenti che hanno inviato proprio a Modena la domanda di aggiornamento delle Graduatorie a esaurimento, soprattutto per la scuola dell'infanzia, per quella primaria e per le discipline umanistiche in genere. A "esaurimento" per modo di dire perché ogni anno si trova l'escamotage per far entrare nelle liste insegnanti portatori di ulteriori interessi ritenuti legittimi da nuove norme e soprattutto da sentenze e ordinanze, come nel caso dei Tfa e dei Pas.
Modena si conferma dunque punto di riferimento per maestri e professori a caccia di un posto di lavoro grazie alla disponibilità di tante cattedre dovute soprattutto alla presenza in zona di un esercito crescente di alunni stranieri. A queste si aggiungono, se la ministra Giannini darà il via libera, molte delle 360 cattedre annuali richieste ieri dall'assessore regionale Patrizio Bianchi che ha segnalato le difficoltà dell'Emilia-Romagna nel programmare il prossimo anno scolastico a causa del forte aumento degli studenti. Si tratta di 4.000 in più solo per quanto riguarda le medie di primo e secondo grado.
Dati che tuttavia non placano le preoccupazioni di tanti docenti che insegnano a tempo determinato da anni nelle scuole della provincia e che rischiano di essere scavalcati dai colleghi in arrivo sempre che essi abbiano un punteggio superiore da spendere in graduatoria. Il problema si pone ogni tre anni, con l'aggiornamento periodico delle graduatorie che spinge un esercito di decine di migliaia di precari di tutta Italia a fare un salto nel buio spesso abbandonando la famiglia pur di lavorare e passare di ruolo in attesa di un successivo ma sempre più difficile trasferimento al paese di origine, dal momento che mancano i posti proprio là da dove si emigra.
Vincenzo Brancatisano