Caso della coop Terremerse: sentenza in luglio per Errani
Bisognerà aspettare i primi di luglio per conoscere la sentenza della seconda sezione penale della Corte d'Appello di Bologna nel processo a carico del presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco...
Bisognerà aspettare i primi di luglio per conoscere la sentenza della seconda sezione penale della Corte d'Appello di Bologna nel processo a carico del presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani e di due dirigenti regionali. È quanto emerso dall'udienza a porte chiuse iniziata ieri a Bologna: Errani è accusato di falsità ideologica in atti pubblici nell'ambito della vicenda su “Terremerse” la cooperativa presieduta, ai tempi, dal fratello Giovanni. Vasco Errani in primo grado e con il rito abbreviato era stato assolto con la formula "perché il fatto non sussiste". Successivamente la Procura ha impugnato la sentenza. Durante l’appello, sempre con rito abbreviato, il pg Bambace ha chiesto una condanna per il governatore dell'Emilia Romagna a due anni. La difesa ha chiesto, invece, la conferma della sentenza di assoluzione emessa in primo grado. Davanti ai giudici sono al vaglio anche le posizioni dei dirigenti Terzini e Valtiero Mazzotti, anche loro assolti in primo grado In attesa della sentenza una cosa è certa: sarà un'estate caldissima, per la regione emilia-romagna. Secondo i primi calcoli sulle agende dei giudici l'8 luglio potrebbe essere la data in cui arriverà la sentenza per Vasco Errani nel processo d'appello per Terremerse. Ma non è questa l'unica grana giudiziaria che incombe sull'Emilia-Romagna e in arrivo ci sono altre scadenze importanti, anche se riguardano l'assemblea legislativa e i gruppi consiliari di viale Moro.
Il 9 luglio inizierà il processo davanti alla corte dei conti per sette capigruppo regionali sulle interviste tv a pagamento, per le quali sono stati chiesti 100 mila euro di risarcimento.
Non basta. A breve potrebbe arrivare a conclusione l'inchiesta della procura di Bologna sulle spese dei partiti in regione, per la quale risultano indagati i presidenti dei gruppi. E qui come si ricorderà sono emerse spese e rimborsi per spese quantomeno discutibili e “bipartisan” tra i partiti. Non sarebbe una grossa sorpresa se i magistrati decidessero di tirare le somme del loro lavoro prima di ferragosto.