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Rete Imprese col sindaco: «Ora insieme le priorità»

Rete Imprese col sindaco: «Ora insieme le priorità»

Ascom, Confesercenti, Cna e Lapam raccolgono l’invito di Muzzarelli sulla via del dialogo e delle responsabilità: «Con gli stati generali vogliamo i fatti»

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Muzzarelli è partito in quarta. Convocazioni di incontri la sera per il pomeriggio successivo, compiti per le vacanze, intenzioni ambiziose per i cento giorni. C’era bisogno di dare una scossa e certamente è arrivata.

L’hanno gradita anche a Confindustria, in occasione della proclamazione del nuovo presidente Caiumi. Muzzarelli è andato subito sul pratico, chiamando in causa le associazioni per quelli che saranno i nuovi stati generali di Modena: termine pericoloso, quest’ultimo, viste le attese che si creano, ma certamente rende l’idea di come vuole essere la partenza firmata Muzzarelli. Una sorta di presentazione alla classe imprenditoriale della provincia, con tanto di elenco di “buoni propositi” per il suo mandato. Su tutti, il desiderio di dar vita ad «un patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva di Modena». Un invito che si estende a tutte le forze politiche e sociali, affinché si siedano ad un «tavolo unico per decidere insieme sulle priorità della città». Considerazioni che rispecchiano grossomodo quanto dichiarato due giorni fa, durante l'incontro con associazioni di categoria, sindacati e organizzazioni dei lavoratori.

«Un fatto positivo». Così Rete Imprese Modena - a cui aderiscono Confesercenti, Ascom Confcommercio - Fam, Lapam-Confartigianato e Cna - si sente di giudicare l'incontro convocato dal neo sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli l'11 giugno scorso con le Associazioni datoriali presenti sul territorio e le associazioni sindacali dei lavoratori dipendenti. «Positivo - prosegue Rete - Sia per la rapidità di convocazione, segno, ci pare, del ruolo che il nuovo primo cittadino modenese, intende attribuire ai corpi intermedi nella realizzazione della città del futuro oltre che di discontinuità rispetto a chi alle rappresentanze sociali ed economiche intende attribuire ruoli marginali. E sia per l'individuazione di un metodo di lavoro, il tavolo dell'economia che dovrebbe rappresentare il luogo deputato al confronto costruttivo tra quanti vi prenderanno parte».

«Tutto questo ci pare stia a significare - rimarca Rete - un invito implicito alle Associazioni a farsi parte attiva e proponente sulle priorità da affrontare e i progetti da realizzare al fine di contribuire alla ripresa economica della nostra città e dell'occupazione, abbandonando quella logica di mera difesa degli interessi costituiti. Se è vero che la sintesi e la proposta è compito essenzialmente della politica, è altrettanto vero che occorre un'assunzione di responsabilità da parte di tutti».

«Saranno i fatti - conclude Rete - a decretare se il percorso adottato, produrrà risultati positivi. Da parte nostra, oltre ad apprezzare le modalità con cui il sindaco di Modena si è mosso, siamo a ricordare che il nostro impegno finalizzato al conseguimento di risultati positivi per il mondo economico non verrà a mancare».

Cosa avevano chiesto le associazioni. Le aspettative erano chiare tanto quanto Muzzarelli: «Partono dalle priorità dei primi cento giorni di governo, ribadiscono il ruolo di Modena nel contesto nazionale, passano dal piano sosta agli esercizi commerciali senza dimenticare sicurezza, servizi, centro storico, degrado, la sfida dell'Expo e il ruolo delle associazioni. Ci sono la viabilità, la gravosa imposizione fiscale, il turismo, il lavoro, il commercio. Non è più proponibile e possibile a Modena - scrivevano da Rete Imprese Italia - pensare al commercio in un'ottica di ulteriore espansione. Occorre a nostro parere imboccare decisamente la strada volta al recupero e alla qualificazione di strutture esistenti; ora dismesse; condizione oltretutto indispensabile e fondamentale per preservare il cosiddetto “capitale sociale”, miglior antidoto contro la desertificazione della città, del suo centro urbano e l'insorgere di fenomeni di degrado. Sarà fondamentale dare maggiore efficienza e quindi recuperare costi, alla macchina comunale. Come pure compiere un profondo intervento di sburocratizzazione dei procedimenti, anche attraverso un più deciso e generalizzato utilizzo dello strumento dell'autocertificazione che, più volte promesso in questi anni, è rimasto lettera morta». Cosa risponderà, a tutto questo, il nuovo sindaco con la sua giunta?

Davide Berti

@dvdberti

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