Gazzetta di Modena

MIRANDOLA. Un uomo di 71 anni è stato trovato morto in circostanze inquietanti ieri nelle campagne di Mirandola. Il corpo si trovava nell’abitazione, ed era in avanzato stato di decomposizione, tanto che dopo l’intervento dei vigili del fuoco è intervenuta la polizia, interrogando a lungo il figlio, che vive nello stesso edificio.

Teatro di una vicenda una casa di via Pitoccheria, un po’ persa nelle campagne a Est di Mirandola.

È lì che viveva Antonio G. classe 1943, agricoltore in pensione che ancora si dedicava a qualche lavoretto dei campi. Nella casa l’uomo, separato da tempo, viveva con il figlio trentenne. L’anziano padre al pianterreno, il figlio al primo piano, dopo lavori di adattamento che hanno parzialmente diviso in due unità la casa.

È stato lo stesso figlio, a sua volta agricoltore per conto terzi, a dare l’allarme. Il padre era chiuso nella sua stanza, dalla quale l’uomo ha percepito un odore nauseabondo.

Sul posto sono così intervenute le forze dell’ordine, con i vigili del fuoco che hanno provveduto ad accedere nella stanza, trovandosi davanti ad una scena raccapricciante.

A tutti è parso chiaro che l’uomo, presumibilmente per cause naturali, era deceduto da giorni, forse da una decina o anche di più.

Tanto che per chiarire con esattezza le cause del decesso la salma è stata messa a disposizione della medicina legale, per gli accertamenti autoptici del caso.

La polizia del commissariato di Mirandola a sua volta ha interrogato il figlio, chiedendogli conto di un fatto, almeno in apparenza, anomalo e cioè che pur vivendo nella stessa casa non si fosse accorto di nulla. «Non avevo rapporti con mio padre da tempo, viveva appartato», ha in sostanza risposto l’uomo alle prime domande. Tutte circostanze sulle quali verranno inevitabilmente svolti accertamenti, anche se il contesto sociale e ambientale che si è presentato ai vigili del fuoco e agli agenti di polizia non rende così incredibile questa ricostruzione. (a.setti)