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A Modena 7,6 milioni di ore in 5 mesi

A Modena 7,6 milioni di ore in 5 mesi

Da gennaio a maggio la provincia è al primo posto in Emilia Romagna. Il sindacato: «Sono numeri impressionanti»

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A Modena sono state autorizzate dall'Inps oltre 7,6 milioni di ore di cassa integrazione tra gennaio e maggio. A rivelarlo è la Cgil regionale, nel periodico Osservatorio sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali, che conferma una crisi diffusa in tutte le province emiliano-romagnole, con il passaggio (nel complesso regionale) dai 34,8 milioni di ore dello stesso periodo del 2013 ai 39,2 milioni di ore del 2014, senza contare i circa 4 milioni di ore di cassa in deroga non ancora contabilizzate a causa della mancata copertura finanziaria da parte del governo.

Nella disamina delle diverse tipologie di cassa integrazione autorizzate nel territorio modenese a spiccare è la cassa integrazione straordinaria, che tocca quota 3,7 milioni di ore (sempre tra gennaio e maggio del 2014). Segue la cassa integrazione in deroga con 3,03 milioni di ore che sono state autorizzate dall'ente previdenziale e la cassa integrazione ordinaria con 902mila ore autorizzate.

Nel confronto con le altre province Modena si posiziona al primo posto. Segue Bologna con 7,4 milioni di ore, Forlì Cesena (4,5 milioni), Ferrara (4,3 milioni), Rimini (con 3,7 milioni di ore), Reggio Emilia (3,6 milioni), Ravenna (3,01 milioni), Piacenza (2,6 milioni). Infine Parma con 2,2 milioni di ore autorizzate. Tornando alla dimensione regionale si osserva come delle 39,2 milioni di ore autorizzate, 20,1 milioni di euro siano relativa alla cassa integrazione straordinaria, segue la cassa integrazione in deroga con 13,8 milioni di ore e la cassa ordinaria a quota 5,2 milioni di ore. «Sono numeri impressionanti - afferma Antonio Mattioli, reesponsabile politiche contrattuali della segreteria Cgil Emilia Romagna – che denotano la mancata inversione di tendenza del trend negativo che ormai segna l'economia del nostro Paese e della nostra regione negli ultimi 6 anni. A tutto ciò dobbiamo aggiungere la latitanza del governo nel finanziare gli ammortizzatori in deroga, che sta producendo un pericoloso ed inaccettabile dramma sociale». Del miliardo e seicento milioni (1,6 miliardi di euro), previsti dalla legge di stabilità del 2014 per la cassa integrazione in deroga, infatti, i lavoratori sospesi dal lavoro non hanno ancora visto un euro: ci sono migliaia di famiglie della nostra regione che da novembre del 2013 non percepiscono alcun reddito a causa della mancata copertura finanziaria.

«Come Cgil – aggiunge Mattioli – da anni abbiamo presentato una proposta di riforma con cui si può dare una risposta universale a chi viene sospeso dal lavoro a causa della crisi: siamo rimasti inascoltati. A questo punto non resta che mobilitarci per ottenere quanto già previsto dalla legge di stabilità».