General Montaggi sotto accusa
Sindacati e Provincia: «Impresa inaffidabile». Il caso in Parlamento
Prosegue la preoccupazione per la vertenza General Montaggi, l'azienda di Castelnuovo che, dopo diverse operazioni societarie con lo spostamento della sede legale in Romania, ha licenziato a fine aprile i 48 dipendenti. Per l’ennesima volta, infatti, i rappresentanti della proprietà non si sono presentati all’incontro che doveva servire per attivare la procedura degli ammortizzatori sociali, dopo il ritiro dei licenziamenti ottenuto dalla Fiom il 28 maggio.
«La GM si sta dimostrando un’azienda inaffidabile, assente, un’azienda liquida trasformata dai tanti passaggi societari, un’azienda che non vuole assumersi alcun tipo di responsabilità - spiegano Stefano Bassoli e Yawo Galli della Fiom/Cgil di Vignola – Sono inaccettabili queste continue assenze e inadempienze. Siamo intenzionati a coinvolgere anche il Prefetto di Modena per riuscire a riportare al tavolo istituzionale l’azienda e attivare mobilità e cassa integrazione straordinaria».
«Ritengo grave l'assenza dell'azienda al tavolo convocato dalla Provincia – aggiunge Cristina Ceretti, assessore provinciale al Lavoro – e confermo l'interesse prioritario delle istituzioni alla definizione corretta della posizione dei lavoratori nei confronti di General Montaggi». Una posizione condivisa anche dal sindaco di Castelnuovo Rangone Carlo Bruzzi nell'evidenziare «la preoccupazione nei confronti di una situazione grave che il Comune sta seguendo con attenzione insieme alle altre istituzioni, allo scopo di avvivare a una soluzione positiva per i lavoratori».
E, dato lo scenario, la vertenza approda anche in Parlamento. Ieri pomeriggio, infatti, il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della commissione lavoro a Montecitorio, ha presentato un'interrogazione per conoscere come il Governo intenda intervenire sulla vicenda.