Gazzetta di Modena

Modena

Nuove proteste in largo Collodi

di Alfonso Scibona
Nuove proteste in largo Collodi

I residenti: «Parcheggio selvaggio e aree a rischio per i bambini, finora inutili le nostre segnalazioni»

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Nuova segnalazione in arrivo da largo Collodi, zona popolare a ridosso della ferrovia Sassuolo-Modena, all'altezza di Quattroponti. Segnalazioni “vecchie” di anni ma senza accoglimento da parte dell'amministrazione comunale.

«Un quartiere, il nostro - dice una residente - spesso abbandonato ad un triste degrado, anche se nell’area è presente un piccolo parco ed altre zone verdi frequentate da noi residenti ma troppo spesso trascurate. Intanto il parcheggio “selvaggio” che rende costantemente il traffico insostenibile per il nostro vivere quotidiano. Ma anche la manutenzione ordinaria dell’area lascia a desiderare. Mi riferisco ad una richiesta che tempo addietro venne fatta all’amministrazione comunale, per mettere in sicurezza la zona che costeggia la ferrovia. I nostri bambini che giocano a pallone sono costantemente i n pericolo, visto che il muretto che delimita il parchetto dalla ferrovia è praticamente inesistente».

Ed analizzando le parole coi fatti, di persona, il pericolo è davvero dietro l'angolo. Arriva l’estate e la voglia dei bambini di tirare calci ad un pallone torna più prepotente che mai.

«L'intervento di messa in sicurezza della zona - ha detto un altro residente nella zona - non credo costi tantissimo. Addirittura, se ci il Comune ci fornisce il materiale siamo anche disposti a farlo. Qualcuno di noi lo aveva detto anche in uno degli incontri preliminari all'approvazione del bilancio di due o tre anni fa, ma non se ne fece nulla. Adesso siamo tornati alla carica, cambiata l'amministrazione comunale, per vedere se riusciamo ad ottenere qualcosa».

Una recinzione, anche se non molto alta, esiste, ma delimita solamente la zona verde adiacente le case.

«Abbiamo già visto che il pallone molte volte finisce sui binari - concludono i sassolesi della zona - e che i bambini, incoscientemente, vanno a prenderlo. Basterebbe davvero poco per evitare che qualcuno di questi episodi si trasformi in tragedia; altrettanto poco per evitare che succedano».