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La mostra/ Un tributo a Michelangelo il maestro senza tempo - I VIDEO

di Stefano Luppi
La mostra/ Un tributo a Michelangelo il maestro senza tempo - I VIDEO

Modena e Firenze celebrano in contemporanea il genio del Cinquecento Alla Palazzina Giardini due disegni dell’artista e opere di autori del Novecento

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MODENA. Vero è che nella vicina Bologna c'è una scultura importante del maestro, ma Michelangelo Buonarroti non c'entra invece nulla, almeno direttamente, con la storia artistica della nostra città. Questo a prima vista perché in realtà una rassegna sotto la Ghirlandina, in occasione dei 450 anni dalla morte del maestro rinascimentale toscano, non pare certo fuori luogo. Soprattutto se la si lega alla gigantesca influenza che Buonarroti ha avuto sull'arte contemporanea e se si convocano in mostra - come avviene per questa "Michelangelo e il Novecento" a cura di Marco Pierini alla Palazzina dei giardini da domani al 19 ottobre - pezzi da novanta dell'arte contemporanea. Le opere scelte sono infatti mozzafiato, tutte realizzate tra il 1962 (statua "l'Esclave" di Yves Klein) e il 2011, anno di realizzazione del capolavoro esposto, la "Pietà V" di Jan Fabre in marmo di Carrara. Ma tutti gli artisti, e i lavori scelti, sono di primissimo piano dalle foto di Aurelio Amendola conservate alla Civica e invisibili dal 1994 al David in polistirolo in scala 1:1 che ha realizzato Kendell Geers, dalla foto "Audience 11 Florence" di Thomas Struth fino alla serie di immagini del fotografo Robert Mapplethorpe. A fare da collante sono due disegni di Michelangelo che si raccordano con le foto esposte del grande fotografo americano e con la sala dedicata alle architetture fotografate che comprende anche lavori di Ico Parisi e Gabriele Basilico. E c'è una ulteriore opera d'arte che forse il visitatore si sorprende di trovare in questo posto, ossia l'ultimo film di Michelangelo Antonioni. Un cortometraggio del 2004 intitolato "Lo sguardo di Michelangelo" nel quale il grande regista ferrarese dialoga visivamente, per 15 minuti, con il Mosè di Michelangelo di San Pietro in Vincoli a Roma. «Qualcuno - spiega Marco Pierini - direttore della Civica - si potrà stupire di trovare qui un film, ma io penso che sia la degna conclusione della mostra perché spiega il significato che per gli artisti contemporanei ha avuto la lezione di Michelangelo. E poi il regista amava molto le arti visive». Insomma oltre ai due disegni Michelangelo rivive in tutte queste opere e occorrerebbe anche visitare la parte di rassegna organizzata nelle stesse date a Casa Buonarroti di Firenze. Modena e la città del Giglio, infatti, sono associate in questo progetto realizzato in occasione dei 450 anni dalla morte del Buonarroti (Caprese 6 marzo 1475 – Roma 18 febbraio 1564). Nella casa fiorentina del maestro sono raccolte le testimonianze di chi nel XX secolo si è lasciato sedurre dalla lezione michelangiolesca, con un excursus su su tutto il secolo a partire da Alberto Giacometti, Arturo Martini, Vassily Kandinsky e Le Corbusier. «A Firenze - continua Pierini - ci siamo soffermati sull'influenza nelle varie arti compreso il design mentre a Modena abbiamo focalizzato il percorso sulla scultura, del resto Buonarroti si è sempre visto sculture». Ne è emersa una rassegna di notevole qualità, da visitare, anche perché realizzarla non è stato semplice. Basti pensare che ci sono volute 14 ore solo per fare entrare nella Palazzina la scultura di Fabre che pesa 6 tonnellate di puro marmo. "La mostra è costata 100mila euro, impossibile non collaborare tra enti" conclude Pierini. La Civica ottiene dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena circa 300mila euro l'anno per le proprie attività, dunque con gli oltre 6 milioni di euro utilizzati da Fondazione Fotografia negli ultimi anni alla Civica avrebbero fatto 20 mostre. L'inaugurazione è prevista per oggi alle 21, da domani apertura gratuita per tutti.