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Tar, salva la parrocchia sul Secchia

Tar, salva la parrocchia sul Secchia

Annullata la multa di 600mila euro per il crollo della canonica durante i lavori

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La parrocchia di San Martino Vescovo della frazione di San Martino Secchia non dovrà più pagare la sostanziosa sanzione di oltre 600mila euro che aveva imposto la Soprintendenza. Così ha deciso il Tar, tribunale al quale la parrocchia si era rivolta facendo ricorso contro il Ministero per i Beni e le attività culturali e Soprintendenza dei beni architettonici, nonché il Comune, per l’annullamento del decreto con cui il 20 aprile dello scorso anno il direttore generale del Ministero ha inflitto alla parrocchia una sanzione pecuniaria pari a 602.847,80 euro “per la perdita della canonica” della chiesa.

«Si tratta di una vittoria straordinaria – commenta l’avvocato Giorgio Fregni, legale della parrocchia – La questione è la seguente: la parrocchia aveva il permesso per ristrutturare la canonica, che, durante i lavori è crollata. A quel punto la Soprintendenza ha detto stop agli interventi e la canonica è stata ricostruita tale e quale com’era prima. Il ricorso al Tar era basato su due presupposti: innanzitutto, non era ancora stato verificato un interesse culturale della canonica e, pertanto, non era ammissibile una sanzione. Secondo, tale sanzione era sproporzionata quando la commissione per la canonica parla di valori pari a circa 110mila euro». Il Tar ha ritenuto illegittimo il provvedimento della sanzione e l’ha fatto annullare condannando l’amministrazione al pagamento di 4mila euro di spese processuali. La vicenda della chiesa di San Martino aveva chiamato in causa presso il Tribunale anche il parroco all’epoca dei fatti, don Andrea Wiska. (Serena Arbizzi)