Gazzetta di Modena

Modena

Il rettore con gli studenti

Andrisano chiede riconoscimenti per gli specializzandi

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Mentre c’è attesa per conoscere il futuro delle scuole di specialità di medicina, 27 quelle organizzate dall’università di Modena fino all’anno scorso che ancora devono partire, il rettore Angelo Andrisano vuole dare il suo sostegno agli specializzandi: «Sono complessivamente 616 gli specializzandi di area medica - dice il rettore - che frequentano le cliniche ed i reparti ospedalieri modenesi, di cui 527 hanno sede prevalente presso il Policlinico e 92 presso l'Ausl. È di tutta evidenza l'apporto fondamentale che danno al funzionamento dei presidi sanitari (attività di reparto, ambulatori, presenze notturne) questi giovani, senza i quali sarebbe impossibile garantire non solo l'efficienza, ma anche l'intensità di prestazioni di cui si può far vanto la rete ospedaliera modenese. Se comprensibilmente si divulgano numeri ragguardevoli circa l'attività svolta nel 2013 dal pronto soccorso integrato, siamo in dovere di esprimere un grazie sincero ai diplomati, e in generale ai tanti specializzandi, che hanno concorso e concorrono quotidianamente al conseguimento di questi risultati, ma anche alla nostra Università che offre attraverso i suoi docenti e professionisti un contributo insostituibile in termini di ricerca e assistenza, perché Modena fornisca prestazioni, cure e servizi sempre aggiornati e d'avanguardia. Si coglie, poi, l'occasione - conclude il Rettore - di segnalare lo stato di disagio dei nostri giovani ai quali non è ancora garantito lo stesso trattamento del personale delle aziende sanitarie: a Modena si continua, infatti, a non riconoscere integralmente il diritto per essi alla mensa, quando invece negli altri Policlinici universitari, da Bologna, a Ferrara e Parma è concesso da tempo ed è interamente a carico delle rispettive aziende. E' una disparità che va colmata perché sia restituita agli specializzandi piena dignità».

Il commento del rettore arriva a margine della presentazione dei primi sette laureati in emergenza-urgenza. Mentre si celebra un momento quasi storico, anche l’università di Modena deve fare i conti con la realtà delle scuole di specialità. Ad oggi, infatti, il bando non è ancora uscito e si rischia seriamente di perdere almeno un anno. Un anno nel quale centinaia di medici rischiano di rimanere fermi. Il preside di Medicina era stato chiaro: «Se non partono - aveva spiegato il professor Paolo Nichelli - è un problema grosso. Prima ci chiedono di ampliare il numero dei posti per aumentare il numero dei laureati, poi ci si trova di fronte al controsenso che queste persone, più di ottomila medici anche nell’ultimo anno, non sono messi nelle condizioni di continuare il loro percorso di studi verso il mondo del lavoro».