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Parmigiano, partirà il ritiro dal mercato di novantamila forme

Parmigiano, partirà il ritiro dal mercato di novantamila forme

Decisione del Consorzio per tutelare il reddito dei produttori dopo il calo delle quotazioni per la pesante crisi in Italia

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La crisi colpisce anche il Parmigiano Reggiano. Per questo a giorni saranno ritirate 90mila forme di produzione del 2013, per essere affidate a società legate al Consorzio del Parmigiano Reggiano e quindi rivendute sui mercati esteri. Le difficoltà congiunturali, che si fanno sentire in particolare sul mercato interno, costringono i caseifici a vendere a prezzi bassi. Con l'intento di tutelare in questo modo il reddito dei produttori, il Consorzio ha deciso di attuare questo tipo di strategia, che si unisce a quella di ridurre la produzione del formaggio, allo scopo di tutelarne le quotazioni, che all’origine sono scese di oltre un euro al chilogrammo.

«Questo primo provvedimento – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è stato assunto a fronte di una produzione sostanzialmente stabile (da ottobre 2013 a maggio 2014 si registra, anzi, un calo pari a 3mila forme), di un export segnato da un buon trend (+4,8% nel primo trimestre 2014), ma da una situazione congiunturale pesante che interessa le vendite sul mercato interno». A breve dunque 90mila forme verranno ritirate, per poi essere vendute a quelle società che fanno parte del tavolo degli esportatori e che usufruiscono delle risorse del Consorzio per attuare progetti di promozione delle esportazioni e conseguente vendita delle forme sui mercati esteri, in particolari quelli emergenti, come Russia, Cina, India e Corea, senza dimenticare i mercati tradizionali su cui si intende comunque consolidare le posizioni già raggiunte. A questo primo intervento, inoltre, seguirà il rilancio di azioni più strutturali. In particolare il Consiglio del Consorzio rafforzerà le azioni promozionali per le vendite sul mercato interno sia attraverso la grande distribuzione organizzata che con le vendite dirette all’interno dei caseifici. Contestualmente saranno rafforzati i controlli di mercato per contrastare usurpazioni e contraffazioni, specie nei mercati esteri. Il nuovo pacchetto di azioni consortili, approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione, si inserisce nel primo anno di entrata in vigore del nuovo piano produttivo, «che fa del Parmigiano Reggiano – spiega Alai – l’unico formaggio in Europa che ha visto l’assegnazione delle quote direttamente in capo agli allevatori, puntando alla continuità e alla buona tenuta della filiera». Sull’insieme degli interventi varati dal Consiglio e sulle future strategie si confronteranno anche i consorziati nell’Assemblea in programma il prossimo 23 luglio.

Felicia Buonomo